Roma, spazzini Ama con il doppio lavoro

Roma, spazzini Ama con il doppio lavoro
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 18 Luglio 2014, 22:27 - Ultimo aggiornamento: 19 Luglio, 01:22
All’ufficio personale dell’Ama l’altro giorno hanno deciso che la misura era colma. Il dipendente - un operaio sui quarant’anni - aveva inanellato un numero record di assenze ingiustificate, non si poteva continuare a tollerare questa situazione. Attenzione, non si tratta di certificati medici sospetti o del ricorso massiccio che fa arrossire la statistica dei permessi previsti dalla legge 104 (assistenza ai parenti disabili). No, in questo caso il dipendente non si presentava proprio al lavoro, lasciando scoperto il turno.



Poiché questi episodi si sono ripetuti con eccessiva frequenza, anche alla luce della linea del rigore chiesta dal sindaco, alla fine è stato deciso di spedire la lettera di licenziamento. Non è il primo caso quest’anno, visto che a metà anno siamo già arrivati a quota sette licenziamenti per le assenze, lo stesso numero raggiunto nel 2013, ma nell’arco di tutti i dodici mesi.



TREND INVERTITO

Ma le dichiarazioni furenti del sindaco contro la percentuale di assenze troppo alta all’Ama e la controffensiva iniziata con l’esame dei 200 casi più sospetti, ha avuto un altro effetto, che potremmo definire di moral suasion di invito alla ragionevolezza, tra i dipendenti. Premesso quello che ad Ama dicono sempre, che la maggioranza dei lavoratori fa coscienziosamente il proprio dovere, in una solo settimana - sim sala bim - le assenze sono diminuite di un punto percentuale. Per capire: il 9 luglio erano a quota 16 per cento; il 16 luglio, dopo che il cielo è diventato tempestoso e la caccia agli assenteisti è cominciata, quel dato è sceso al 15 per cento. Certo, magari è solo un caso, riflette qualcuno in Campidoglio, però colpisce una tale fulminea inversione di tendenza.



Basti pensare che per passare dal 19 per cento di gennaio, al 16 per cento di maggio, erano stati necessari cinque mesi; ora in una sola settimana ecco abbattuto di un punto il numero degli assenti. All’Ama - come in molte aziende pubbliche - la battaglia contro l’assenteismo è sempre stata assai complessa, se non fosse altro perché molte assunzioni negli anni hanno avuto la benedizione della politica e dei sindacati, a volte di entrambe le componenti.



I “PROFESSIONISTI”

Ma nei corridoi di via di Calderon della Barca c’è chi conosce la tipologia dei casi più gravi, quelli degli assenteisti seriali che fanno assai arrabbiare coloro che invece magari ogni notte sudano sui camion per raccogliere i rifiuti nelle strade o spazzare le vie del centro. In passato si è parlato di casi di doppio lavoro, di chi all’Ama si faceva segnare malato, per poi svolgere altre attività. Altre volte ci si è trovati di fronte a casi quasi di emarginazione, persone che al lavoro non andavano più senza una reale ragione, tanto da costringere l’azienda a procedere al licenziamento. Infine, caso di cronaca degli ultimi mesi, un dipendente è stato licenziato perché rubava il gasolio. D’altra parte, i dipendenti dell’Ama sono quasi ottomila, praticamente quanto gli abitanti di un piccolo paese, i casi estremi sono da mettere nel conto. «Ciò che statisticamente non è spiegabile - ha detto il sindaco - è un numero tanto alto, 2.000, uno su 4, di dipendenti che hanno tre giorni liberi in più all’anno grazie alla legge 104, per assistere parenti disabili». E anche su questo Ama ha iniziato delle verifiche, ma qui il terreno è assai più scivoloso.
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