Ama, ancora 20 giorni per evitare il crack: «Mancano i documenti»

Ama, ancora 20 giorni per evitare il crack: «Mancano i documenti»
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 16 Novembre 2018, 08:26 - Ultimo aggiornamento: 11:20

Venti giorni o poco più per salvare l'Ama. Ieri scadeva il termine indicato dalle banche per evitare il blocco delle linee di credito in assenza di un bilancio approvato. Dagli istituti bancari, alla luce anche delle ultime mosse della sindaca Virginia Raggi, è stata concessa una proroga fino al 10 dicembre.

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Si potranno pagare gli stipendi. Oltre non si potrà andare e davvero potrebbe succedere ciò che fino a qualche mese fa sembrava fantascienza: il fallimento. Il braccio di ferro sul bilancio 2017 tra il presidente Lorenzo Bagnacani e cda da una parte, e Roma Capitale (ragioniere capo, direttore generale e assessore Gianni Lemmetti) dall'altra, non è terminato. Restano le distanze sui 18 milioni di euro di crediti che Ama vanta nei confronti di Roma Capitale e che quest'ultima contesta. Il collegio sindacale, con una lettera, l'altro giorno ha provato a sbloccare la situazione: visto che sono trascorsi otto mesi dalla stesura e dal varo nel cda di quel bilancio, visto che il socio (Roma Capitale) contesta quei crediti, è necessario un aggiornamento. Bagnacani, alla richiesta della Raggi in un lungo faccia a faccia mercoledì sera, ha risposto: va bene, sono pronto a fare ciò che chiede il collegio sindacale, ma servono le carte, i documenti da parte degli uffici di Roma Capitale che giustifichino questa modifica.

Eravamo rimasti a Virginia Raggi che ordinava agli uffici di inviare le carte «entro 24 ore». Ieri la sindaca ha incontrato i dirigenti di Ragioneria e direzione generale, ma è emerso che vi sono dei problemi e che servirà altro tempo per trovare una soluzione. Per questo la sindaca, anche per rassicurare i sindacati che sono sul punto di proclamare uno sciopero per il 6 e 7 dicembre, ha deciso la modifica della delibera 58 che arriverà in giunta in queste ore. Di cosa si tratta? Consente lo sblocco del turnover, dunque assunzioni in Ama, tra l'altro con un principio che la favorisce perché privilegia le necessità operativa. Una soluzione che potrebbe non piacere a Lemmetti, ma che convince i sindacati a congelare lo sciopero. Resta però un dato certo: la paralisi sul bilancio non è ancora stata superata.

LA CORSA
A confermare la necessità di fare presto ieri mattina è stata la stessa Raggi che ha spiegato uscendo da un evento pubblico: «Adesso sto correndo in Campidoglio, ho convocato gli uffici, perché pretendo una soluzione immediata a questa situazione di fatto di stallo del bilancio». La sindaca viene descritta come estremamente motivata («un uragano») nella ricerca di una soluzione, ma tra le buone intenzioni e il risultato finale c'è di mezzo un oceano, anche perché se la soluzione è così semplice perché si sono attesi otto mesi? Dunque, dagli uffici non sono arrivate risposte che scrivono la parola fine a questa brutta storia e, quanto meno, bisognerà aspettare ancora qualche giorno. Natale Di Cola di Fp Cgil avverte: «Noi per senso di responsabilità abbiamo congelato i due giorni di sciopero, ma la situazione è molto, molto grave».
 

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