Roma, stupro a Capodanno alla festa nella villetta di Primavalle: l’ombra di un’altra violenza

La vittima del branco potrebbe non essere la sola ad avere subito abusi. Caccia alla rete esterna dei pusher che ha fornito gli stupefacenti alle comitive

Roma, a Capodanno stupro alla festa nella villetta di Primavalle: l ombra di un altra violenza
di Michela Allegri e Alessia Marani
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Lunedì 17 Gennaio 2022, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 17:18

Sul festino di Capodanno 2020 nella villetta di Primavalle spunta l’ombra di altre violenze. L’attenzione degli inquirenti è puntata soprattutto su uno degli episodi che la sedicenne vittima del branco ha deciso di denunciare ai carabinieri della compagnia Roma Cassia e su cui le testimonianze dei presenti sembrano convergere. Ossia quello che l’ha vista coinvolta in un rapporto sessuale insieme a una delle amiche. Anche se l’altra ragazzina, pure lei all’epoca dei fatti minorenne, potesse sembrare consenziente, dal momento che era la fidanzata di uno dei giovani maggiorenni finiti sotto inchiesta, gli inquirenti potrebbero ritenerla comunque un’altra vittima degli abusi di quella notte. Questo in considerazione della minore età e della condizione di estrema vulnerabilità psicofisica in cui si trovava per via dello stordimento causato dall’alcol e dalle droghe che in quella villetta, da quanto ricostruito dagli investigatori, viaggiavano a fiumi. 

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Le informative

Il fatto è agli atti della Procura e chi indaga ha annotato anche la circostanza per cui la minorenne, a un certo punto sconvolta, si sarebbe sottratta al “gioco” erotico lasciando la festa.

Nel frattempo, la sedicenne sarebbe rimasta in balia del branco. I racconti di quella notte fanno rabbrividire: «Era un pezzo di carne che barcollava tra la camera e il bagno, a disposizione di chi volesse divertirsi», spiegano i giovanissimi presenti al party dello sballo, convocati a più riprese in caserma.


Per lo stupro di gruppo, al momento, sono indagati tre maggiorenni: due si trovano ai domiciliari con il braccialetto elettronico, mentre l’altro è sottoposto all’obbligo di firma e di dimora a Roma. Ma l’inchiesta non è finita e al vaglio dei giudici minorili c’è la posizione di almeno altri due giovanissimi che avrebbero partecipato agli abusi. La difesa del ragazzo nel mirino degli inquirenti per il doppio rapporto, comunque, sottolinea che la relazione della coppia è continuata nel tempo e che sarebbe stata la ragazzina ad avere suggerito inizialmente un menage à trois.

I pusher

Intanto, i carabinieri contano di chiudere il cerchio intorno a chi ha rifornito le comitive di droga e psicofarmaci. È già chiaro chi abbia portato cosa: dopo una prima reticenza, di fronte alle foto trovate negli smartphone e circolate nelle chat insieme a diversi messaggi audio, sono arrivate le prime ammissioni. Sotto accusa, una decina tra ragazzi e ragazze. Ma ora le indagini mirano a ricostruire la rete degli spacciatori esterni a cui le comitive si sono rivolte per acquistare coca, marijuana, hashish, Xanax e Rivotril. Il gruppetto delle amiche di Roma nord, di cui faceva parte la sedicenne, non era l’unica quota rosa presente alla festa. C’erano ragazze dell’Appio, del Centro e di Casalotti.

 

Una ragazzina, in particolare, potrebbe avere portato lo psicofarmaco con acido valproico (una sostanza con effetti simili alla droga dello stupro) le cui tracce sono state rinvenute nel sangue della vittima durante la visita in ospedale ed è ora indagata per spaccio. La villetta era stata abitata in passato dal patrigno del ragazzino che ha messo a disposizione la casa, un pregiudicato per droga. Mentre uno degli stessi ragazzi arrestati, Patrizio Ranieri, nel corso del 2021 era stato trovato in possesso di mezzo kg di hashish. Non è chiaro se per spaccio o in custodia per conto di terzi. L’idea del festino era nata su Instagram e nelle chat successive all’evento si faceva riferimento a stupefacenti e sesso. La vittima, che vive all’estero, era ospite di un’amica. Con lei e altre giovani è finita a Primavalle. Si è fidata e le ha seguite. In quella casa si è risvegliata confusa, con lividi e dolorante. Ha chiamato i genitori dell’amica, che sono andati subito a prenderla e hanno capito che era successo qualcosa di grave. Dopo essersi confrontati con altre mamme e papà con figli presenti alla festa, hanno accompagnato la ragazzina dai carabinieri. 

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