Roma, la gang del parco del Pineto. «Hai da accendere?» e la banda pesta un disabile. Botte e insulti

Un 50enne massacrato e derubato dello zaino

Roma, la gang del parco del Pineto. «Hai da accendere?» e la gang pesta un disabile. Botte e insulti
di Alessia Marani e Raffaella Troili
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Martedì 14 Febbraio 2023, 14:10 - Ultimo aggiornamento: 14:19

Parco del Pineto, è allarme sicurezza. Aggressioni e raid sempre più frequenti, culminate con una rapina violenta ai danni di un 50enne disabile con ritardi cognitivi avvicinato da balordi e massacrato di botte. L'uomo era seduto su una panchina, quando in tre lo hanno avvicinato e gli hanno chiesto un accendino, ma lui risposto semplicemente «non fumo». I tre hanno continuato a dargli fastidio e quando ha cercato di allontanarsi lo hanno seguito, afferrato per il cappuccio della felpa e trascinato dietro una siepe: qui l'hanno riempito di botte e derubato dello zaino. La sorella della vittima ha sporto denuncia presso la polizia di Primavalle.
L'aggressione è avvenuta lunedì 6 febbraio, la sorella ha sporto denuncia presso il XIV distretto di pubblica sicurezza Primavalle l'otto febbraio, una volta parlato con il fratello, invalido al 75 per cento. «Era seduto verso le 15.30 su una panchina all'interno del parco del Pineto, lungo la via Pineta Sacchetti, stava aspettando un'altra mia sorella che l'avrebbe raggiunto di lì a poco». Nel frattempo si sono avvicinati i tre. «Gli hanno chiesto un accendino, ma lui non fuma e ha risposto di no. I tre non contenti della risposta hanno iniziato a chiedere insistentemente a mio fratello di consegnargli lo zaino».

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A quel punto la vittima ha capito che cercavano "rogna" e ha provato ad allontanarsi, ma i tre lo hanno «trascinato dietro una siepe tirandolo per il cappuccio».

Al riparo da occhi indiscreti i tre lo hanno iniziato a colpire selvaggiamente con pugni al viso e al fianco fino a farlo cadere a terra. Solo l'arrivo di due passanti che hanno intravisto la scena ha fermato la furia dei tre, che a quel punto hanno smesso di infierire sul povero disabile a terra, e sono scappati portandosi via lo zaino dove c'erano i suoi occhiali da vista, il telefono, le chiavi e varie tessere per muoversi in città. Da quanto riferito agli investigatori i tre ragazzi avevano un'età compresa tra i 22 e i 28 anni, alti, uno particolarmente robusto, l'accento dell'est Europa. Sul posto è arrivata poco dopo la polizia, chiamata dai due testimoni, mentre l'uomo è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale Cristo Re dove è stato medicato: aveva il volto completamente tumefatto. Successivamente è stato portato al San Filippo Neri, poiché lamentava un dolore lancinante alla milza che ancora non l'abbandona. Per fortuna non sono emerse fratture o lesioni, ma solo contusioni dovute alla bestialità con cui l'hanno massacrato. «Mio fratello ora è a casa, con varie contusioni all'addome e al torace, microfratture al collo per cui porta il collare, una frattura al setto nasale. Lui si mette sempre in quel posto a leggere, in santa pace, aspetta mia sorella e torna a casa con lei - racconta la sorella che ha sporto denuncia - ancora non sappiamo nulla delle indagini, né sappiamo se ci sono telecamere lì vicino alla biblioteca. Alla fine gli hanno fatto solo del male gratuito, hanno infierito con cattiveria e tutto questo alle tre del pomeriggio, in pieno giorno. Perché nello zaino non c'era niente di importante. Da quel che ha potuto ricostruire mio fratello i tre non sarebbero italiani. Ma è importante sottolineare come il parco sia abbandonato al degrado: abbiamo paura anche a portare il cane a passeggio, è pieno di siringhe e ubriachi. Peccato perché è un bel parco, ma ci puoi trovare di tutto. Perché dobbiamo avere paura? Che peccato».

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LE REAZIONI
Giancarlo Pierangelini, consigliere FdI del XIII, storico residente e commerciante della zona, rilancia l'allarme: «Il parco è diventato invivibile, assediato da gang, prostituzione e gioco d'azzardo, quest'ultimo praticato per lo più da filippini». Pierangelini sottolinea come «questo episodio è solo il culmine di quel che avviene giornalmente. È solo stato più violento ma non è difficile imbattersi in gang di ragazzi che girano anche armati di coltelli. Insomma, il parco del Pineto è diventato invivibile per i residenti, molti furti ed episodi di questo tipo non vengono neanche denunciati».
 

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