Camilluccia, incubo furti: bar e negozi presi di mira tra via Fani e via Stresa. «Blitz di una baby gang»

Ripresi all’opera dalle videocam dei locali. «Esili e giovanissimi, ma già molto esperti»

Camilluccia, incubo furti: bar e negozi presi di mira tra via Fani e via Stresa. «Blitz di una baby gang»
di Alessia Marani
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Domenica 30 Aprile 2023, 22:30 - Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 08:56

Caccia alla gang che da settimane tiene in scacco i negozianti del Trionfale e della Camilluccia. Tempo fa i ladri, probabilmente tutti minorenni, sono stati persino immortalati dalle telecamere di uno dei bar di zona depredati nottetempo. La pista, secondo gli investigatori, è che possa trattarsi di incursioni con mandati ben più precisi: gruppi pronti a ripresentarsi in futuro per offrire “protezione”. Indaga la polizia. Ma andiamo con ordine. Sempre simile il modus operandi: con una mazza o con un piede di porco squarciano o si aprono un varco attraverso le vetrine o le saracinesche, quindi si infilano nei fori praticati, entrano nei negozi e si portano via la cassa o i soldi che trovano nei cassetti, tablet e pc. In qualche caso sono stati trafugati addirittura alcolici e caramelle. Ingenti i danni, soprattutto se considerato che molti dei gestori dei locali sono affittuari e, quindi, i costi per le riparazioni si aggiungono a quelli ordinari.

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I RAID

L’ultima incursione è avvenuta nella notte tra venerdì e sabato al bar Il cornetto da Dino in via Stresa.

Anche in questo caso il bottino è stata la cassa, abilmente divelta e asportata con velocità. Senza che nessuno se ne accorgesse. Sul posto sono intervenute le volanti di polizia. Gli agenti hanno avvisato il titolare ed effettuato un primo sopralluogo. Ma la stessa sorte nell’arco di quattro giorni era toccata alla lavanderia Kusum in via Sangemini, alla toletta e articoli per animali “Osso per osso”, sempre in via Stresa. Non solo. Nel giro dell’ultimo mese i raid sono stati ripetitivi e con piccole pause tra l’uno e l’altro. Così alla lunga lista delle vittime vanno aggiunti anche un salone di bellezza e una cartolibreria, ancora una volta in via Stresa, mentre già in precedenza era stato “visitato” il fruttivendolo all’angolo con via Molveno. Non basta. È al Caffè Erika che le telecamere riescono a riprendere delle figure esili, ma coi volti travisati, che si introducono all’interno dopo essersi aperte un varco e fanno razzi di ciò che trovano. Immagini ora al vaglio della polizia. 

LE IPOTESI

Ma chi e perché ha preso di mira le attività della zona? Di fatto questo quadrante a nord di Roma è solitamente tranquillo, eppure i cittadini ormai sono in allarme. «Avevo immaginato che il furto al negozio per animali fosse stato favorito dalla recente sistemazione dei ponteggi per la ristrutturazione del palazzo - afferma Marco. C., professore in pensione - ma poi ho scoperto che non era l’unico ad avere subito identica sorte». I residenti chiedono maggiori controlli, ma il timore tra i commercianti è che queste azioni ripetute e che, in alcuni casi, sono più onerose per i danni da riparare che per la refurtiva di per sé, possano essere una sorta di minaccia indiretta di chi potrebbe essere intenzionato in futuro a chiedere denaro in cambio di una sorta di protezione. 
I raid, dunque, potrebbero essere stati effettuati da un giovane commando inviato su commissione. Per ora solo una mera ipotesi. Gli investigatori della polizia sono al lavoro per risalire alla banda. Una delle piste porta anche in un’altra zona della Capitale, più a Sud, sulla Portuense e a Villa Bonelli dove nell’ultimo mese si sono verificati analoghi colpi a bar, parrucchieri e casalinghi. Anche qui alcuni avrebbero parlato di ragazzi giovani all’opera. Altre immagini di videosorveglianza sono state consegnate agli inquirenti.

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