Roma, 5 intossicati al Pigneto per un sandwich al botulino: uno è grave

Roma, 5 intossicati al Pigneto per un sandwich al botulino: uno è grave
di Ilario Filippone
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Mercoledì 16 Novembre 2016, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 14:26
Cinque persone avvelenate e ricoverate in ospedale dopo aver ingerito panini con ciauscolo, salame marchigiano, nel cuore della movida romana, al Pigneto. Le analisi mediche parlano di botulino, una tossina che si sviluppa solitamente nei barattoli per alimenti non conservati bene. L'intossicazione sarebbe stata provocata lo scorso 4 novembre, quando tutti e cinque hanno consumato dei sandwich in uno street food in via Pausania che si chiama Dar Ciriola (La replica del locale).

Il più grave dei cinque, che non si conoscevano tra loro, è Adolfo Bussone, 29 anni, un giovane farmacista ricoverato al San Giovanni. È nel reparto di Neurologia. Svolgendo approfondite analisi sulle feci, i medici sono riusciti a scoprire le cause del malore. La prognosi è di tre mesi: il sistema nervoso del paziente è stato intaccato, tanto che la pupilla dell'occhio sinistro non risponde all'input della luce e le immagini gli appaiono sfocate. L'uomo, che lavora in una farmacia a Trigoria, ha anche una forte micosi alla bocca come conseguenza dell'avvelenamento. Ieri, avvertiva ancora stanchezza e respirava a fatica. Il paziente non ha voluto rivelare il nome del locale.

Stando al suo racconto, tutto comincia venerdì 4 novembre. Dopo aver consumato un panino al Pigneto, sale in macchina per tornare a casa, a Salerno, dove trascorre il fine settimana. Domenica sera, sente la bocca secca, ma decide di rientrare comunque a Roma: «Ho impiegato cinque ore, mi sentivo svenire - ricorda - Sbandavo con l'auto, più volte ho sfiorato il guard rail. La mattina seguente, non sentivo più i muscoli, come paralizzato, così mi sono fatto accompagnare in ospedale. Ora ho paura, ho saputo che una donna è morta».

LE ANALISI
Il giovane ha salutato a fatica amici e parenti giunti nel reparto di Neurologia per accertarsi sulle sue condizioni di salute. «Si tratta di una paninoteca ha raccontato un suo amico tra le più rinomate in zona, è frequentata da centinaia e centinaia di ragazzi». L'esercizio commerciale, nella tarda mattinata di ieri, è finito nel mirino degli inquirenti. Il proprietario ha ricevuto la visita inaspettata degli ispettori dell'Asl e dei carabinieri dei Nuclei antisofisticazioni e sanità. Dopo avere ispezionato il locale, gli investigatori hanno analizzato tutti i prodotti, soffermandosi particolarmente sul ciauscolo, un insaccato tipico delle Marche. Per conoscere l'esito degli esami, però, si dovrà attendere un paio di giorni.

«Sono stati svolti accertamenti sui prodotti, ma l'esercizio commerciale sembra aver rispettato i requisiti minimi di igiene», si sono limitati a dire i militari dell'Arma. Il titolare del locale, interpellato, non ha voluto commentare. Sono stati i medici dell'ospedale San Giovanni-Addolorata ad informare del caso di avvelenamento l'Istituto nazionale di sanità, il principale centro di ricerca, controllo e consulenza tecnico-scientifica in materia di sanità pubblica.

Ispettori e carabinieri, da qui in avanti, saranno chiamati ad accertare cause e responsabilità. Le indagini potrebbero coinvolgere anche i fornitori della paninoteca, ma sul punto vige il massimo riserbo. Una settimana fa, venti persone tra medici e infermieri sono state iscritte nel registro degli indagati per la morte di una donna, giunta al nosocomio con un'infezione da botulino.
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