Sisma, ecco 80 milioni extra per le imprese del Centro

Sisma, ecco 80 milioni extra per le imprese del Centro
di Michele Di Branco
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Mercoledì 14 Luglio 2021, 00:13 - Ultimo aggiornamento: 10:04

Aiuti per 80 milioni in arrivo per quasi 5 mila aziende del Centro Italia colpite dai terremoti degli anni scorsi. Si è chiuso con questo bilancio il bando del ministero dello Sviluppo economico che ha esteso le agevolazioni previste dalla norma, introdotta nel 2017, per sostenere le imprese e i lavoratori autonomi con sede nelle zone franche di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpite dagli eventi sismici iniziati nell’agosto del 2016. Negli ultimi tre anni, lo Stato ha concesso esenzioni tributarie e contributive per 90 milioni di euro. Ma nell’agosto dell’anno scorso, anche in ragione dell’emergenza pandemica, era stato deciso un ampliamento dei beneficiari delle agevolazioni, coinvolgendo anche le imprese e i professionisti che hanno avviato iniziative economiche successive al 18 luglio 2019, data di chiusura della precedente finestra agevolativa.

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LE ISTANZE
Il bando del ministero guidato da Giancarlo Giorgetti, aperto a maggio, consentiva di avanzare domande entro metà giugno.

Ed il risultato è stato positivo: le istanze raccolte dal ministero sono state 4.920 (Marche: 2717, Lazio: 492, Umbria: 463 e Abruzzo: 248) ed ora per questa platea, per tutto il 2021, si apre la strada della defiscalizzazione dell’attività imprenditoriale. Con una torta da 77 milioni (pari a 15 mila euro di media per ciascuna azienda) da dividere. Tecnicamente, la misura è quella denominata “Agevolazioni in favore delle imprese e dei titolari di reddito di lavoro autonomo localizzati nella zona franca urbana”, ed ora possono usufruirne imprese e i lavoratori autonomi, regolarmente costituiti e attivi al 31 dicembre 2019. Niente sconti, invece, per chi ha già ottenuto le stesse agevolazioni e ne hanno già fruito in misura inferiore al 20% dell’aiuto complessivamente ottenuto. Le agevolazioni, tra l’altro, sono incompatibili con i regimi fiscali di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità e forfetario. Il pacchetto di sgravi fiscali e contributivi è piuttosto nutrito.

IL LIMITE
In cima ci sono le esenzioni dalle imposte sui redditi, con un massimo fino a 100 mila euro annui. E ai fini della determinazione del reddito per cui è possibile beneficiare dell’esenzione, non contano le plusvalenze e le minusvalenze né le sopravvenienze attive e passive. II limite di 100 mila euro è maggiorato, di un importo di 5 mila euro, per ogni nuovo dipendente, residente nel territorio della zona franca urbana e che nello stesso territorio svolga l’attività di lavoro dipendente, assunto a tempo indeterminato dall’impresa beneficiaria. Le agevolazioni, tuttavia, vengono concesso solo a condizione che le nuove assunzioni aumentino il numero di dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato, sia a tempo pieno che parziale, rispetto al numero di lavoratori assunti con lo stesso tipo di contratto. Un’altra agevolazione riguarda l’esenzione dall’Irap, fino a 300 mila euro di produzione netta. La norma prevede anche, per i soli immobili situati nel territorio della zona franca urbana, posseduti e utilizzati dall’impresa per l’esercizio dell’attività d’impresa, l’esenzione dall’imposta municipale propria per tutto l’anno.

L’ESCLUSIONE
Piuttosto vantaggioso anche il dossier contributivo. Alle imprese cui viene concessa l’agevolazione, è riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, con esclusione dei premi per l’assicurazione obbligatoria infortunistica, a carico dei datori di lavoro, sulle retribuzioni da lavoro dipendente. L’esonero, in ogni caso, è previsto in relazione ai dipendenti assunti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, ovvero a tempo determinato di durata non inferiore a 12 mesi, impiegati nella sede, ovvero, nelle sedi, in caso di soggetti “plurisede”, dove viene svolta l’attività all’interno della zona franca urbana.
 

Lo stato della ricostruzione

Accumoli

(di Giuseppe Scarpa)

Inizia a migliorare la situazione ad Accumoli. Di fatto la ricostruzione sta procedendo con un’accelerazione, soprattutto negli ultimi mesi. Le difficoltà maggiori riguardano il terreno su cui avviare le costruzioni. A maggio, infatti, c’è stato il via libera a un altro nutrito pacchetto di ordinanze speciali in deroga e quella che coinvolge Accumoli è prevista entro il mese di luglio. 
Approvato il primo stralcio del Programma straordinario di ricostruzione da parte del Comune, che ha tenuto in considerazione le integrazioni proposte da privati e associazioni. Fino ad oggi è in corso lo studio per le procedure di delocalizzazione che riguardano interamente le frazioni Tino e San Giovanni, una parte di Fonte del Campo, Grisciano e la parte bassa di Accumoli capoluogo. Per le altre zone, l’obiettivo è di ricostruire, dove possibile, dove sorgevano gli edifici prima del sisma. Insomma il 2021 sembra essere l’anno giusto, per un cambio di marcia che i residenti di Accumoli attendono ormai da tempo.

Amatrice

(di Giuseppe Scarpa)

Ad Amatrice la ricostruzione è entrata nel vivo nella scorsa primavera, su impulso anche del sindaco scomparso Antonio Fontanella. All’inizio dello scorso maggio è stato approvato il piano straordinario per il centro storico. Un piano che consente l’avvio dei cantieri per le opere pubbliche. Grazie a questo importante progetto il cuore del Paese potrà riprendere vita.
Nel frattempo le richieste private di contributo presentate sono state finora 2.193, quelle accolte 965, i cantieri già chiusi 475. Da poco più di un mese, c’è stato il via libera alla ricostruzione del palazzo comunale e della torre civica, oltre a un piano per i sottoservizi, con il tunnel che sarà realizzato lungo corso Umberto I e via Roma. Per l’ospedale Nuovo Grifoni, le operazioni di sbancamento della collina sono in corso e verrà edificato nella sede di quello distrutto dal terremoto. Per le frazioni di Amatrice, i piani di ricostruzione avverranno per stralci, con la prevista suddivisione in aree.

Norcia

(di Ilaria Bosi)

L’arrivo delle gru in piazza San Benedetto, a Norcia, per l’avvio della ricostruzione della Basilica dedicata al patrono d’Europa, divenuta simbolo umbro del terremoto 2016, è previsto entro la fine dell’estate ed è la cartina di tornasole di un 2021 all’insegna della rinascita. Dopo una stasi durata 4 anni i dati del primo semestre dell’anno in corso sono incoraggianti e segnano un’accelerazione della ricostruzione. Per quanto riguarda le pratiche dei privati, fino a giugno 2021 l’Ufficio speciale ricostruzione dell’Umbria ha evaso il 70% delle istanze per la concessione del contributo pervenute e complete, vale a dire 2.620 sul totale di 3.443. Delle 2.620 istanze lavorabili, 1.607 sono state accolte con conseguente emanazione del decreto di concessione contributiva, mentre poco più di 200 sono state respinte o archiviate su istanza di parte. Tra i provvedimenti decisivi, l’ordinanza 100, quella con cui il commissario straordinario ha semplificato e modificato le procedure per l’ottenimento dei contributi per la ricostruzione.

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