I mondiali di wakeboard accendono l'iniziativa al lago del Salto: il chioschetto di Maikol e Maria Antonietta luogo di ritrovo per atleti, appassionati, turisti e giovani

I mondiali di wakeboard accendono l'iniziativa al lago del Salto: il chioschetto di Maikol e Maria Antonietta luogo di ritrovo per atleti, appassionati, turisti e giovani
di Sabrina Vecchi
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Martedì 26 Luglio 2022, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 22:14

RIETI - Si chiama “Lago incantato”, e la scelta del nome non è certo casuale. Il chioschetto di legno che funge da bar, punto di ristoro e soprattutto luogo di aggregazione per la zona, si trova a picco sul lago del Salto, «talmente vicino che se getti la lenza da qui ci puoi anche pescare». L’idea, in effetti, venne a papà Ivano proprio durante una notte di pesca: «Ho visto alcuni ragazzi che bevevano birra e stavano insieme con la musica dello stereo della macchina. Volevano godersi il posto ma non avevano servizi, per cui mi è venuta in mente l’idea di un bar». Tempo per i permessi, per superare i periodi più duri della pandemia, e il sogno, a maggio di quest’anno, si realizza. Ed è il sogno di due giovani, i figli Maikol e Maria Antonietta, 19 e 21 anni, entrambi studenti dalla scuola alberghiera. 

Giovani ma intraprendenti. A servire e accogliere ci sono loro, e sono farina del loro sacco anche gli appuntamenti a tema: serate musicali e gastronomiche, cornetti caldi in piena notte o karaoke, per movimentare un po’ le serate lacustri di Petrella Salto, zona diga.

Nel pieno della prima estate di attività, sul “Lago incantato” è arrivata anche l’onda lunga dei Campionati Mondiali di Wakeboard: «Non l’avevamo messo in conto fin dal principio - dice Maikol - ma ci siamo attrezzati immediatamente con bevande e cibo aggiuntivi, scarichi più frequenti, altro personale. Questo è un luogo di transito, con clientela mista: arrivano turisti e visitatori, ed ora anche tanti atleti, non potevamo farci trovare sforniti. Passano la mattina prima di andare a fare le gare, prepariamo panini e pasti d’asporto che si portano al lago». Al ritorno, dopo la doccia in alberghi e agriturismi, una boccata di fresco al chiosco per godersi una vista mozzafiato e stare in compagnia.

L'occasione dei Mondiali di wakeboard. «In questi giorni c’è un notevole afflusso, mattina e sera è pieno, fino a notte fonda: ieri sera abbiamo fatto le 4». Intanto, nei pressi del chiosco sono state issate le bandiere della manifestazione, gli striscioni con la tavola da wakeboard, i loghi. Stamattina sono venuti alcuni atleti texani, ci hanno chiesto panini con prodotti tipici del territorio, e naturalmente abbiamo provveduto. Con abbondanza, viste le energie che consumano! Non ci capiamo molto ma sono persone molto semplici e gioviali, c’è sintonia». 
Mentre si parla, a ridosso del chioschetto transita l’automobile di Raoul Bova, che torna nella sua casa di Varco Sabino: due signori del posto, birra alla mano, commentano quella presenza così importante e discreta, «che non pare un attore famoso, ma uno di noi». Intanto, Maikol e la sorella si destreggiano al bancone, mentre le auto parcheggiate a bordo strada aumentano: alcune hanno impresso sulle portiere il logo della competizione, altre hanno la tavola da wakeboard sul portapacchi. Gli atleti si riconoscono subito, non solo dalle divise e dalla giovanissima età, ma anche da fisici scolpiti e abbronzati che manco Los Angeles.

L'intuizione di Claudio Ponzani. «Intanto, ci godiamo questa settimana e la grande intuizione di Claudio Ponzani - dice Ivano - poi dovremo esser bravi a raccogliere i frutti, a invogliare le persone a tornare e continuare su questa strada per far progredire questo posto. Intanto, per agosto, stiamo preparando la prima edizione della sagra del persico reale: abbiamo fatto molte prove per imparare a cucinare al meglio questo splendido pesce del nostro lago, vi assicuriamo che vi leccherete i baffi».

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