RIETI - In principio era la possibilità di fare i test rapidi, poi in seguito l’allarme lanciato a causa della scarsità di bombole d’ossigeno che spesso non venivano restituite dai clienti. Ora le farmacie reatine balzano di nuovo al centro dell’attenzione con la possibilità offerta loro dalla Regione Lazio, su base volontaria, di poter somministrare il vaccino dell’americana “Johnson & Johnson”, non appena sarà disponibile in Italia. L’accordo deve ancora essere firmato, ma nel frattempo già da venerdì sera la Regione ha annunciato che il Lazio punterà anche sulle farmacie per aumentare il ritmo della campagna vaccinale.
La scelta. A Il Messaggero, è Il consigliere regionale del Pd Fabio Refrigeri a spiegare la scelta di coinvolgere anche le farmacie nella campagna di vaccinazione: ALa consegna del vaccino Johnson & Johnson è nazionale – spiega Refrigeri - Sabato ci hanno confermato che dovrebbe avvenire intorno alla seconda metà di aprile e il Lazio ha intenzione di somministrarlo anche attraverso le farmacie.
I dubbi. La firma dell’accordo dovrà però sciogliere anche i dubbi delle farmacie sulla logistica della somministrazione, come già avvenne per la possibilità di eseguire i tamponi: «Senza un accordo in mano, al momento è difficile rispondere – replicano dalla farmacia “Salaria” – Noi abbiamo scelto di non effettuare i tamponi rapidi, ma per i vaccini sarebbe necessaria un’identica logistica, cioè trovare spazi adeguati dove il personale medico possa effettuarli, perché i farmacisti non sono abilitati per questo genere di operazioni, non siamo classificati come personale medico. In questo senso, infatti, si sta parlando anche di un corso di formazione riservato ai farmacisti. Staremo a vedere».