Per Cericola, che con ogni probabilità giocherà queste Universiadi da svincolato – il suo contratto col Rieti scade il prossimo 30 giugno – l'opportunità di mettersi in evidenza, lasciandosi alle spalle l'infortunio al malleolo che gli ha impedito di dare il suo contributo alla causa amarantoceleste nella rincorsa ad una salvezza poi arrivata ugulamente con due turni d'anticipo. E magari convincere Curci o i nuovi proprietari del club, a puntare nuovamente su di lui.
“In questo momento il mio unico obiettivo è quello di fare bene con questa maglia e ripagare la fiducia dello staff che mi ha dato l'opportunità di cimentarmi in una competizione internazionale – dice Cericola – poi di tutto il resto ne riparleremo dopo il 13 luglio. Fisicamente ogni giorno che passa sto sempre meglio e questo è importante per l'autostima e soprattutto per far si che testa e gambe vadano nella stessa direzione. La Nazionale? E' un'emozione incredibile vestire questa maglia, non capita tutti i giorni e me la godrò fino in fondo dando il massimo ogni qualvolta sarò chiamato in causa”.
E' chiaro che la valutazione di Cericola, dopo questa esperienza, aumenterà a dismisura e avendo l'opportunità di scegliere come ridisegnare il proprio futuro, il calciatore capitolino (da 4 anni ormai a Rieti nonostante la breve parentesi di Teramo) proverà a sfruttare le Universiadi per mettersi ulteriormente in luce in un territorio – quello campano – dove, dalla A alla C, realtà calcistiche professionistiche non mancano di certo. E c'è da scommettere che sui gradoni dell'Arechi una capatina ce la faranno anche il tecnico Capuano – che ha sempre considerato Cericola “un vero professionista” - e il diesse della Salernitana Fabiani, il quale pur avendo messo nel mirino Maistro (ieri ne ha parlato con Curci allo “Scopigno”) potrebbe fare un pensierino anche per CER7.
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