LE VITTORIE
Partiti tra le 8.30 e le 9 del mattino di sabato scorso, gli “ultraciclisti” hanno attraversato Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche per un totale di 650 km distribuiti lungo 1.2000 metri di dislivello, dal Terminillo fino all’Adriatico e ritorno, lungo strade asfaltate e aperte al traffico e dove il percorso non era segnalato da frecce e cartelli, caratteristica di una gara di ultramarathon, impegnandoli così a rispettare il normale codice della strada e a mettere in atto le loro capacità di orientamento e navigazione.
Bianchetti, assistito dal suo team lungo il percorso per garantirsi ristoro e aiuto in caso di imprevisti, ha chiuso l’Ultramarathon in 21 ore e 32 minuti, seguito dal piemontese Matteo Ferrara (26 ore e 39 minuti) e dal romano Eugenio Rezia Loppio, terzo con 27 ore e 49 minuti.
Nel Self Support, l’esponente mondiale della categoria dell’Ultramarathon Omar di Felice vola al primo posto con 22 ore e 22 minuti, davanti al vicentino Andrea Muraro, secondo in 22 ore e 49 minuti, appena meno di un minuto prima del toscano Andrea Bartemucci.
Tra le donne è stata invece la veneta Sarah Cinquini (Nova Virtus Cycling Team) a portarsi a casa la coppa dell'Ultramarathon, chiudendo un’ottima prova nella categoria Self Support.
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