Turismo, in un anno la pandemia in provincia ha cancellato quasi ventimila arrivi

Turismo, in un anno la pandemia in provincia ha cancellato quasi ventimila arrivi
di Antonio Bianco
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Domenica 28 Marzo 2021, 00:10

RIETI - Un anno horribilis per il turismo reatino. Nel 2020 sono arrivati 34 mila visitatori, circa 20mila in meno rispetto al 2019. Nell’anno della pandemia il calo degli arrivi è stato del 36,8 per cento. E se gli stranieri giunti in terra Sabina sono stati appena 3 mila persone (un tracollo del 73,4 per cento rispetto al 2019), i connazionali che hanno scelto il territorio sono stati circa 31 mila (-26,9 per cento). E’ quanto emerge dai dati “Arrivi turisti” elaborati dalla Regione Lazio. 

«Se si entra nel dettaglio – spiega Francesco Peluso, membro di Ridata e ideatore del sito openrieti.medium.com –, è facile constatare come gli arrivi siano stati fortemente condizionati dai periodi di lockdown e dalle limitazioni alla circolazione.

Se nel mese di gennaio non si riscontrano sostanziali differenze rispetto al 2019, da febbraio a maggio abbiamo un netto calo degli arrivi nelle strutture ricettive della provincia: -77,7 per cento». Il minimo storico, tuttavia, si è avuto ad aprile, con appena 114 arrivi. Mentre, il movimento turistico torna a crescere nel mese di giugno: 2.451 presenze. A luglio, con 4.581 arrivi, si torna quasi ai livelli del 2019, ma il vero boom si registra nel mese di agosto, con 8.496 arrivi, addirittura +41,2 per cento rispetto all’anno precedente.

Il boom di agosto. «Dal 2015 ad oggi non si erano mai registrati così tanti arrivi in un singolo mese – sottolinea Peluso –. Con 5.101 arrivi, non è andata male nel mese di settembre. Ma la ripresa estiva ha subito un forte rallentamento nell’ultimo trimestre dell’anno: 3116 arrivi a ottobre, 1523 a novembre e 1731 a dicembre. In sintesi, i dati ci dicono che nel 2020 ben 6 arrivi su 10 hanno riguardato i soli mesi estivi». Ovvero: 20.890 arrivi tra giugno a settembre. 

Nel week end. Bisogna però tener presente che da questi dati sono esclusi i visitatori, provenienti da Roma o dall’Umbria, che sono transitati in città per la classica gita domenicale. E i possessori di una seconda casa a nel Reatino o sul Terminillo. Ma preoccupare è il trend di lungo periodo. Si è passati dalle 180.423 presenze del 2009 alle 107.431 del 2019, i dati questa volta sono riferiti a prima del covid. Questo ha significato circa 73 mila notti in meno trascorse nelle strutture ricettive distribuite sul territorio (-40,5 per cento). Permanenza media: da 3 a 2 giorni. Ciò testimonia che il turismo nel Reatino è sempre più del tipo “mordi e fuggi”.

Il report «Arrivi turisti-fonte Regione Lazio» riporta la descrizione degli arrivi dei turisti nel Lazio per area di provenienza, si basa sui dati registrati dal Sistema informativo radar. «I dati raccolti con questo sistema – conclude Peluso – vengono poi regolarmente inviati all’Istat, che li pubblica dopo averli certificati e consolidati».

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