Turati, con il Rieti serve l’esperienza del capitano…
«Ho una voglia matta di giocare. Ma non sono più un ragazzino (classe 1982, ndr) e le cose vanno fatte con la testa. Comunque il dolore c’è, ma mi sento meglio e oggi decideremo insieme al mister Raciti. Io voglio esserci».
In caso di vittoria la salvezza è cosa fatta…
«Con i compagni ad inizio settimana ci eravamo detti che in caso di vittoria con Viterbese e Rieti sarebbe stata salvezza diretta. La prima l’abbiamo vinta, siamo a metà dell’opera. Molti meriti a mister Raciti, ci ha dato tranquillità e trasmesso un modo di giocare "sbarazzino", senza paura ci giochiamo le partite sempre a viso aperto e andiamo a pressare alto qualunque avversario».
A proposito, il Siracusa ha vinto con l’avversaria più in forma del momento, 1-0, senza il suo capitano…
«Contro la Viterbese è stato un match fondamentale. Molto bravi i miei compagni e il mister Raciti, ci meritavamo questa vittoria dopo tanta attesa. I gialloblu li ho visti un po’ in affanno visto che stanno giocando ogni tre giorni ma molti meriti sono nostri».
E ora sotto con il Rieti. Nella sua lunga carriera, ha mai sfidato Capuano?
«Sinceramente non l’ho mai incontrato. È un onore poterci giocare contro perché per la serie C è un’icona. Oltre ad essere un autentico personaggio, il suo stile di gioco mi ha sempre colpito, squadre molto preparate che lo seguono alla lettera, si vede sempre la sua precisa identità e impronta in qualunque squadra vada. Mi piace seguire il metodo di gioco di alcuni allenatori e il modo di interpretare le partite di Capuano è molto interessante. Poi prepara benissimo i calci piazzati».
Dalle sue parole si evince che lei sta studiando da allenatore... Sarà questo il suo prossimo futuro?
«Non voglio essere presuntuoso, ma quando smetterò vorrei subito allenare».
E quando arriverà l’addio al calcio? Questo sarà il suo ultimo anno da giocatore?
«Sinceramente non ho ancora deciso. Però mi piacerebbe fare un’ultima stagione da protagonista e vorrei chiudere la carriera qui. In estate ci incontreremo, vedremo quali saranno gli obiettivi della società e si tireranno le somme».
Del Rieti che cosa sa?
«Conosco bene Brumat, due anni fa ha giocato con noi a Siracusa e ha fatto molto bene da terzino destro. È stata una splendida annata, chiusa al sesto posto (con i playoff persi al primo turno con la Casertana 2-0, ndr). È un giocatore molto serio ed affidabile, fa sempre il suo, senza strafare, ed è davvero raro che sbagli partita. Ha corsa e temperamento, bravo in fase difensiva».
E il giocatore amarantoceleste che vede con un futuro?
«Dico Cernigoi. Un calciatore con quel fisico, quando riuscirà ad usare bene il suo corpo e a sfruttarne tutte le potenzialità, sono sicuro che esploderà».
Ma con Turati in campo sarà dura per tutti gli attaccanti amarantocelesti…
«Non renderei loro la vita facile - sorride - ma, prima di tutto, devo riuscire a scendere in campo».
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