Rieti, truffa ai malati di sclerosi:
gli arrestati negano le accuse
Ma le intercettazioni li inchiodano

Rieti, truffa ai malati di sclerosi: gli arrestati negano le accuse Ma le intercettazioni li inchiodano
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Giovedì 29 Settembre 2016, 20:15 - Ultimo aggiornamento: 20:42
RIETI - Lunghi interrogatori oggi nei carceri di Terni e Rieti per i tre reatini arrestati nell’ambito dell’inchiesta, condotta dalla procura di Terni e dalle squadre mobili umbra e reatina, su una truffa che sarebbe stata consumata ai danni di pazienti affetti da gravi patologie degenerative attraverso la vendita di un protocollo terapeutico che, in realtà, sarebbe stato inidoneo.

L’avvocato Fabrizio De Silvestri e la sua compagna, la fisioterapista Annalisa Grasso (difesi dagli avvocati Pietro e Italo Carotti) nonchè il farmacista Giovanni Petrini (assistito dall’avvocato Enrico Parroncilli) hanno respinto tutte le accuse contenute nell’ordinanza di custodia cautelare.

De Silvestri, in particolare, ha ribadito che «la cura era efficace perchè l’ho sperimentata su di me quando ero in fase terminale e sono migliorato. Petrini ha confermato di aver preparato i farmaci «ma in base a precise prescrizioni del medico». Oggi, per tutti, sarà presentata istanza di remissione in libertà o di concessione degli arresti domiciliari.

Dalle intercettazioni emerge però un quadro ben diverso e molto inquietante.

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