Truffa ai malati, condannati l'avvocato De Silvestri, il farmacista Giovanni Petrini e la fisioterapista Annalisa Grasso. Assolto Simone De Marco

Truffa ai malati, condannati l'avvocato De Silvestri, il farmacista Giovanni Petrini e la fisioterapista Annalisa Grasso. Assolto Simone De Marco
di Nicoletta Gigli
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Domenica 13 Novembre 2022, 00:10

RIETI - Mano pesante del tribunale di Terni nei confronti di cinque dei sei imputati nel processo legato alle terapie “miracolose” destinate a persone con malattie neurodegenerative. Pazienti che si sarebbero affidati a chi prometteva loro che sarebbero tornati anche a camminare. Il protocollo “Seven to stand” applicato su decine di malati di tutta Italia per curare gravi patologie come la sclerosi multipla, la Sla, l’artrite reumatoide e il Parkinson, nel 2016 fece scattare le manette per sei persone, quasi tutte reatine, accusate di associazione a delinquere finalizzata alla truffa.

La vicenda, dopo le indagini partite da Rieti e trasferite al Terni dove aveva sede il centro estetico usato per applicare il protocollo, si chiude con la sentenza del tribunale collegiale presieduto da Rosanna Ianniello che, confermando l’associazione per delinquere, condanna cinque degli imputati e vede l’uscita di scena del sesto, assolto con formula piena.

Le condanne. Cinque anni di carcere e la concessione delle attenuanti generiche per Fabrizio De Silvestri, avvocato reatino originario di Torino, accusato di essere l’organizzatore del “sistema”. Quattro anni per Giovanni Petrini, già titolare dell’omonima farmacia nel centro storico di Rieti, che aveva il compito di preparare il cocktail di farmaci; Annalisa Grasso, fisioterapista reatina all’epoca compagna dell’avvocato, che praticava le sue cure nel centro estetico di Terni; Pierluigi Proietti, medico ternano, direttore sanitario del centro estetico e Edoardo Romani, ingegnere biomedico che si occupava di pubblicizzare le cure sul web. Assolto per non aver commesso il fatto Simone De Marco, reatino molto noto, ex dipendente del centro estetico.

Per i cinque la condanna a risarcire in sede separata l’Aism e undici pazienti, e a pagare una provvisionale immediatamente esecutiva di 15mila euro ad Aism e 10mila euro a ciascuna delle parti civili.

Le reazioni. «E’ stata emessa una sentenza di condanna senza che le indagini preliminari e le udienze dibattimentali abbiano appurato se il protocollo incriminato fosse o meno nocivo - tuonano Manlio Morcella e Marco Gabriele, legali di Proietti. Né il gup, né il tribunale hanno ammesso una perizia per dirimere l’essenza della problematica, nonostante in contenziosi civili sia stata acclarata la non lesività del protocollo. L’appello renderà giustizia». Alberto Patarini, legale di Romani, parla di «infondatezza della condanna» e contesta «la riconosciuta associazione per delinquere, sebbene priva degli elementi essenziali del reato».

Per Antonella Santoprete del foro di Rieti, legale dell’unico imputato assolto «una grande soddisfazione personale e professionale. Le numerose risultanze probatorie dibattimentali - dice - mi hanno consentito di concludere chiedendo l’assoluzione di De Marco. Sono contenta per il mio cliente, che ha dovuto affrontare un processo lungo e delicato che ha portato alla luce la sua reale posizione e l’assoluta e totale assenza di responsabilità penale».

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