RIETI - Arrivati quasi agli sgoccioli dell’euforia per l’approvazione della Valutazione di Incidenza Ambientale del Tsm dalla Regione Lazio - in attesa della formale conclusione del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale - al Terminillo si comincia a ragionare sul da farsi per concretizzare quanto autorizzato dalla Pisana: «Adesso è necessario superare i campanilismi - ragiona il presidente di Federalberghi Rieti, Michele Casadei. - Il Tsm deve essere considerato una vittoria di tutti: dei sostenitori della prima ora, di chi strada facendo si è convinto che questa fosse l’unica visione per sposare una progettualità rispettosa dell’ambiente in un paesaggio antropizzato e anche di coloro che sono tutt’ora contrari, perché si renderanno conto che in questa provincia lo sci è possibile e il Terminillo può tornare ai fasti del passato, perché ora a dirlo è anche la Regione, con tanto di prescrizioni. Il Tsm è però un punto d’arrivo e non di partenza. Non dobbiamo accontentarci, ma realizzarlo nel più breve tempo possibile e cominciare a progettare altro sviluppo, perché ad esempio ci sono i fondi del Recovery Fund che possono essere utilizzati per risollevare le zone depresse della provincia, come il Terminillo, i luoghi terremotati e di crisi industriale. Bisogna usare il Terminillo come parte apicale di un processo turistico e infrastrutturale più ampio». E i soldi che mancano per completare l’intero progetto del Tsm? «Gli imprenditori pronti a investire adesso arriveranno, perché si sono resi conto che le liquidità che servono possono essere messe a terra per lo sviluppo sciistico del Terminillo».
La riapertura degli impianti. Nel frattempo è arrivata la firma sull’ordinanza che, dal 18 gennaio, riaprirà gli impianti da sci anche al Terminillo: «Il fatto che ci sia una data certa è già un passo in avanti - commenta il direttore della Scuola sci Terminillo, Simone Munalli. - Ora, come scuola sci avremo il tempo di programmare i tamponi periodici ai quali dovranno sottoporsi i nostri maestri.
A smorzare l’entusiasmo potrebbe però essere la nuova misura ipotizzata dal governo di un lockdown totale tra prefestivi e festivi: «Bisognerà vedere se questa norma sarà confermata», osserva Munalli. In caso, avrà senso aprirli durante la settimana? «È una domanda alla quale può rispondere meglio il gestore degli impianti - conclude. - Noi maestri perderemmo certamente molto, perché le persone si muovono soprattutto nei fine settimana».