Terminillo, a rischio la riapertura degli impianti di sci per la stagione invernale

Terminillo, a rischio la riapertura degli impianti di sci per la stagione invernale
di Giacomo Cavoli
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Domenica 26 Settembre 2021, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 16:49

RIETI - Il protocollo anti-Covid per garantire la stagione invernale è stato firmato ma, se dovesse nevicare, gli impianti sciistici del Terminillo rischiano comunque di non riaprire. A confermarlo a Il Messaggero è il gestore della società “Funivia del Terminillo” Flavio Formichetti, dopo l’intervista pubblicata ieri al direttore della Scuola Sci Terminillo Simone Munalli, il quale ha esplicitamente parlato della sua «paura che quest’anno si possa sciare e convivere con il virus, ma che manchi la riapertura degli impianti. Facendo una passeggiata sulle piste, in questi giorni ho infatti notato erba non tagliata, seggiovie ferme e reti da tirare su – ha spiegato Munalli - Quindi, al di là delle norme anti-Covid, siamo sicuri che l’attuale gestore aprirà gli impianti per consentire alle persone di poter sciare?». Un timore che, a questo punto, rischia di trasformarsi nella cruda realtà, con le inevitabili e pesanti ricadute sull’intero indotto turistico del Terminillo. 

Il nodo concessioni. La non riapertura non è però certo un capriccio di Formichetti, ma l’impasse burocratico generato dall’assenza del rinnovo delle concessioni per la messa in funzione degli impianti.

Il nodo, infatti, è tutto qui, sintetizzato in una sola frase di Formichetti: «Non ho più le concessioni per la gestione degli impianti». Fino al prossimo 31 dicembre, l’unica autorizzazione ancora in essere è infatti quella della seggiovia quadriposto “Prati delle Carbonaie–Terminilluccio”, la cui concessione fu autorizzata dalla giunta comunale il 17 dicembre 2009 e che scadrà alla fine del 2021; per la funivia che collega Pian de’ Valli alla cima di Terminilluccio, la concessione autorizzata a partire dal 6 aprile 1998 risulta scaduta alla data del 18 gennaio 2013 e l’ex sindaco Simone Petrangeli, il 6 agosto 2014, ne autorizzò il proseguimento dell’esercizio fino a quando non si sarebbe trovata la quadra per il rinnovo dell’autorizzazione. La concessione della seggiovia biposto “Carbonaie” risulta invece scaduta alla data del 24 dicembre 2018, mentre per la seggiovia biposto “Cardito Sud” la concessione scadrà il 17 febbraio 2022; per il nastro trasportatore per sciatori, realizzato al posto del vecchio impianto “Togo”, al momento non risulta invece alcuna concessione di esercizio in atto. 

Il rischio. Formichetti parla del diniego del Comune di Rieti al rinnovo della concessione, perché tutto ruota intorno al sistema di qualificazione con il quale, a breve, il Comune inizierà ad individuare l’impresa che dovrà poi occuparsi della gestione degli impianti da sci: «A marzo il Comune mi ha inviato il diniego di rinnovo della concessione, confermato poi a luglio – spiega Formichetti - Mi hanno detto che non possono rinnovarla perché devono fare la gara d’appalto». 

E fino ad ora come si è andati avanti per le concessioni già scadute? 
«Il Comune non ha più fatto proroghe, siamo sempre andati avanti sulla parola – prosegue il gestore - A questo punto, però, non me la sento più di mettere in funzione gli impianti: non posso assumermi il rischio che accada un incidente, perché senza concessione l’assicurazione non ne risponderebbe. Per mandare avanti gli impianti, i lavori di manutenzione sarebbero infatti dovuti iniziare tra aprile e maggio, ma questo non si è potuto fare perché non ho avuto il rinnovo delle concessioni. Il Comune mi avrebbe quindi dovuto assicurare che mi avrebbe fatto agire ugualmente, ma testimoniandolo con un certificato che però non c’è: di questo passo, dunque, andrà a finire che gli impianti non saranno aperti per la stagione invernale. Nei prossimi giorni ho comunque intenzione di parlare con il Comune, per sapere cosa hanno intenzione di fare».

Insomma, dopo il blocco deciso dal governo a febbraio causa Covid («Per il quale non ho ancora ricevuto alcun ristoro», dicee Formichetti), il Terminillo rischia ora un’altra stagione nera. Più nera delle altre.

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