Sei gli studenti reatini che
hanno vinto il bando Intercultura
con la Fondazione Varrone:
ecco dove andranno

Sei gli studenti reatini che hanno vinto il bando Intercultura con la Fondazione Varrone: ecco dove andranno
2 Minuti di Lettura
Venerdì 22 Marzo 2019, 16:56 - Ultimo aggiornamento: 16:59
RIETI - La Fondazione Varrone ha consegnato ai 6 studenti reatini vincitori del bando Intercultura le borse di studio trimestrali per la Cittadinanza europea. Alle selezioni avevano partecipato in 33. Ad aggiudicarsi le borse di studio sono stati Sara Baselli e Maddalena Tocci dell’istituto “Elena Principessa di Napoli”, Edoardo Bicciré, del liceo Scientifico “Catino” di Poggio Mirteto, Tommaso Ciogli e Francesca Marincioni del liceo Scientifico “Jucci” di Rieti, Giulia Gentili dell’istituto scolastico “Rocci” di Passo Corese (assente dalla cerimonia di ieri). I sei ragazzi trascorreranno tre mesi – indicativamente da agosto a dicembre 2019 – rispettivamente in Danimarca, Francia, Austria, Irlanda, Belgio e Spagna per studiare e vivere l’esperienza della vita di tutti i giorni nei Paesi di destinazione.

«Fatta l’Europa, ora bisogna fare gli europei – ha detto il vice presidente della Fondazione Varrone, Roberto Lorenzetti parafrasando D’Azeglio – queste borse di studio servono a preparare cittadini europei, attualizzando il grande sogno che Altiero Spinelli covò nel carcere di Ventotene in uno dei periodi più bui della storia europea. Ora è di nuovo un momento difficile ma noi scommettiamo sui di voi per andare avanti in questa prospettiva».

«Andrete in sei diversi Paesi europei e sperimenterete un nuovo modo di vivere e di studiare – ha detto Susie Eibenstein rivolgendosi ai ragazzi – siete un pezzetto di Italia e di scuola coraggioso, in un paese in cui solo il 2,5% di giovanissimi chiede di partecipare ad esperienze di formazione internazionale. Avete superato una selezione dura ma avrete modo di imparare ciò che oggi serve di più: la tolleranza, la capacità di interazione, le competenze trasversali».

«Siete nati negli anni dell’euro, possiamo considerarvi nativi europei, ossia italiani che fanno parte di una comunità più ampia – ha detto Basilio Battisti, del consiglio di amministrazione della Fondazione Varrone – Una cosa non esclude l’altra, anzi la rafforza. L’Italia da sola potrebbe poco di fronte a colossi come la Cina o gli Stati Uniti. Ma il sogno dell’Europa va costruito ed è per questo che la Fondazione stavolta ha scelto di puntare su borse di studio per la cittadinanza europea. Con voi rinnoviamo l’orizzonte che un secolo fa indicò un grande reatino, Domenico Petrini: i piedi nel borgo, la testa nel mondo».

Il programma del «Trimestre di Cittadinanza Europea» prevede al termine del periodo di soggiorno una reunion a Bruxelles di tutti i 200 ragazzi partecipanti, per visitare il Parlamento Europeo e i principali luoghi di interesse, condividendo attività e riflessioni sull’esperienza vissuta, sull’apprendimento interculturale e sulla cittadinanza europea.
© RIPRODUZIONE RISERVATA