Rieti, mister Simone Patacchiola:
«Niente corsa né bicicletta, a tutto
giardinaggio con mio figlio,
il calcio? Si pensi a settembre»

Simone Patacchiola insieme al figlio
di Andrea Giannini
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Lunedì 20 Aprile 2020, 11:59 - Ultimo aggiornamento: 12:02
RIETI - Settimana decisiva per il futuro dei campionati di calcio. Se il professionismo sembra vedere la luce in fondo al tunnel, i Dilettanti, a causa dei pochissimi provvedimenti adottabili per la ripresa, non si aspettano di vedere la possibilità di tornare in campo. Simone Patacchiola, tecnico del Cantalice, spera di tornare alla quotidianità il prima possibile, il calcio è passato in secondo piano. Le sue parole in merito al calcio e alla sua vita durante il coronavirus.

Mister Patacchiola, cosa pensa del futuro del calcio dilettantistico?
«Senza ombra di dubbio, in questo momento, è più importante la salute delle persone. Il calcio passa in secondo piano. Nella vita, lo sport, soprattutto ai nostri livelli, è una cosa secondaria, per noi è un divertimento quindi va preso come tale. E' sempre importante perché lo viviamo costantemente per buona parte dell’anno però ora ci sono salute ed economia da preservare».

Si aspetta una ripresa?
«E' giusto stare fermi, chiamiamola pausa di riflessione. Nel momento in cui ci saranno le condizioni per poter andare avanti, se fosse ora o a settembre, si riprenderà con lo stesso spirito con il quale abbiamo lasciato. Se fossi io a dover prendere le decisioni e a gestire questa situazione, per quest’anno farei terminare tutto così. Considero lo sport una cosa importantissima ma non in queste condizioni. Comunque qualsiasi decisione si prenderà per me andrà bene, anche se tornare in campo non ha senso. Stiamo parlando di un problema serio, vorrei finisse presto».

È rimasto in contatto con i ragazzi?
«Ci stiamo sentendo e tutti siamo della stessa opinione, i ragazzi capiscono che in questo momento la priorità è altro. Abbiamo dato dei programmi che stanno rispettando per tenersi in forma».

Lei ha anche un'attività imprenditoriale.
«La sto gestendo come ci impone lo Stato. Con tutti i miei dipendenti stiamo fermi aspettando le nuove disposizioni che verranno prese dopo il 4 maggio. Tornerei a lavorare già da domani mattina ma non si può».

Come trascorre le giornate in casa?
«Sto in famiglia e stiamo molto bene. Ci diamo da fare tutti insieme, casa ha sempre bisogno di manutenzioni. Fortunatamente non sono in un appartamento e ho molto da fare. Tra siepe, giardino e tanto altro il tempo sta passando in fretta. Anche mio figlio Mattia si diverte a venirmi dietro, cerchiamo di far trascorrere il tempo in armonia».

Lei è uno sportivo…
«Sì, per me questo periodo è molto dura. Non si può uscire per correre né tantomeno per andare in bicicletta, sono a riposo anche sotto questo punto di vista. Appena riapriranno questa possibilità tornerò ad andare in bicicletta come facevo prima. Nel frattempo comunque faccio qualcosa a casa: i rulli per esempio come fanno tutti gli amanti delle due ruote».
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