Simone Campogiani non c'è più, Villa Reatina si stringe nel suo ricordo

Simone Campogiani
di Fabiana Battisti
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Venerdì 26 Marzo 2021, 20:30

RIETI - «Chi ama, non dimentica e noi non lo dimenticheremo mai». Simone Campogiani non c’è più e il suo quartiere si è stretto in uno scudo d'affetto attorno al suo ricordo. Se n’è andato stamattina lasciando un grande vuoto non solo nella sua famiglia, ma nel quartiere che lo ha visto farsi grande, Villa Reatina. Per sua espressa volontà i funerali saranno celebrati domani, sabato 27 marzo, a Piazza Tevere, dove viveva, alle 11.30. 

Simone era e continuerà ad essere sempre un padre, uno zio, un marito, un figlio e un fratello, ma anche un carissimo amico per tutti coloro che dal momento della sua scomparsa hanno voluto condividere ricordi dello scambio avvenuto con le loro vite nell’infanzia, nell’adolescenza e fino a ieri. 

«Anima gentile», così è stato ricordato o più affettuosamente col soprannome da ragazzo “bistecca”, esile ma forte. Negli anni ‘80 per i ragazzi del Parco della Peretta del quartiere era un ragazzo «straordinario rispettoso verso gli altri, con un bel sorriso educato, una persona che tutti vorrebbero avere come amico». Sempre allegro sia a 10 che a 50 anni, amava il ciclismo tanto da fare parte di una squadra e rifondare l'associazione per riorganizzare il Trofeo Leoni. 

«Una volta andammo a pesca vicino Vallecupola e il padrone di una barca di legno ci inseguì per tutto il campo - ricorda un amico - perché avevamo utilizzato la barca per pescare.

Giocavamo spesso a pallacanestro nel campo del centro sociale, sotto casa si svolgevano partite di calcio tra palazzi del quartiere che ormai sono un prezioso ricordo».

Negli ultimi tempi, nonostante il suo maledetto male, riusciva a trasmettere positività, un segno inconfondibile di quanto la sua persona solare sia stata capace di vivere pienamente e sinceramente con gli altri, come testimoniano le parole di affetto presenti sul gruppo facebook del quartiere: «Noi siamo quelli delle amicizie vere, quelle fatte di abbracci e dispetti, delle corse in bici intorno al palo della piazzetta e delle gare a piedi verso il fosso. Noi siamo quelli delle serate alla pera, delle culate sui pattii sotto i portici, delle partite a biliardino da Peppe. Noi siamo gli amici di Simone e anche qui lo voglio salutare perché lui era e resterà "villareatina"».

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