Silvia Cipriani, il fattore di nuovo sotto il torchio degli investigatori Il video dell'intervista a “Zio Leonino”

Cerchiara
di Emanuele Faraone
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Giovedì 27 Ottobre 2022, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 21:15

RIETI - Come anticipato da Il Messaggero - sulla rinnovata attenzione degli inquirenti sullo zio Leonino, il parente di Silvia Cipriani che svolgeva piccole mansioni nella proprietà di Cerchiara - è confermato che l’uomo si trovi, al momento, in una posizione centrale dell’inchiesta. Oggi, per la quinta volta, gli uomini della squadra Mobile che procedono nella serrata attività investigativa ascolteranno di nuovo zio Leo. Quel cancello che l’uomo vede aperto il 21, il 22 e il 23 luglio, senza mai dare l’allarme, nonostante fosse insolita come circostanza, conoscendo le abitudini della 77enne, stanno insospettendo chi indaga. «Non ho subito dato importanza a questo - ha spiegato Leonino a “La vita in diretta”, trasmissione pomerifiana di Rai Uno - perché il 21 era stata lei a dirmi di lasciarlo aperto, il 22 pensavo fosse uscita poi il 23, vedendo tutto aperto all’interno, mi sono preoccupato, avvisando subito Valerio».

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L’orientamento. Sul “giallo Cipriani” l’asse di orientamento delle indagini sembra dunque spostarsi verso piste che, ad oggi, sembrano essere sempre più distanti e lontane dall’unico indagato dalla Procura di Rieti: il nipote Valerio. «Valerio risulta indagato e persona offesa nello stesso tempo - ha precisato uno dei legali di fiducia, Luca Conti, patrocinante insieme all’avvocato Domenico Orsini. - La sua iscrizione è probabilmente un atto dovuto, in quanto i resti della zia sono stati ritrovati vicino all’auto che era di sua proprietà e a lui intestata».

Ma probabilmente anche la necessità di effettuare una serie di approfondimenti investigativi con la necessaria presenza di un legale avrebbe portato il nome del 42enne sul registro delle notizie di reato (pubblico ministero Lorenzo Francia), configurando l’ipotesi di reato di omicidio volontario. Anche un alibi praticamente granitico e inattaccabile pone Valerio al margine dell’inchiesta. Infatti, nel giorno in cui la zia spariva diventando un fantasma per circa due mesi, l’indagato risultava essere in servizio presso la filiale di Poste italiane dove svolgeva la mansione di direttore.

Tutto ampiamente suffragato da riprese video di telecamere di videosorveglianza, decine e decine di accessi al computer a distanza di pochi minuti gli uni dagli altri con password personale per effettuare operazioni, movimentazioni e transazioni.

Il focus degli inquirenti. Per questo il fiuto degli investigatori della Squadra mobile è ora focalizzato sulla casa di Cerchiara dove si ipotizza si sia verificato l’evento che ha portato alla morte dell’ex portalettere in pensione. Un evento di natura preterintenzionale, accidentale oppure premeditato, ma che comunque abbia avuto il medesimo e tragico epilogo. Tre possibili piste, ma tutte accomunate da un unico denominatore: un movente economico. Nella vita tranquilla, metodica e abitudinaria della 77enne, potrebbe essersi insinuato un soggetto o più persone che, venute a conoscenza degli appetibili averi in possesso della donna, l’abbia circuita e irretita nel tempo, fino a pianificarne un omicidio.

L'ipotesi. Oppure - ipotesi investigativa ritenuta al momento più plausibile sulla scorta di una serie di elementi - qualcosa è accaduto all’improvviso o d’impeto nelle pertinenze della tenuta di Cerchiara. Il cancello, il granaio, la recinzione delle galline e il garage rimasti aperti sono, per gli inquirenti, molto più di un indizio: sono la firma - al momento illeggibile e non ancora decifrata - di un drammatico evento consumatosi rapidamente, dove la fretta di allontanarsi ha causato quelle dimenticanze. Silvia Cipriani non avrebbe mai lasciato spalancati quei vani né, soprattutto, il pollaio dove c’erano gli animali che con cura accudiva e allevava.

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