Il giallo dell'ex postina, in Questura sotto torchio per un pomeriggio lo zio Leonino e il cugino Francesco
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Il giallo dell'ex postina, in Questura sotto torchio per un pomeriggio lo zio Leonino e il cugino Francesco I video
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Venerdì 28 Ottobre 2022, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 21:37

RIETI - Ancora una stretta investigativa sul “caso Cipriani”: il fattore Leonino e il cugino della donna, Francesco, sono stati ascoltati ieri lungo in Questura dagli investigatori. Il fattore per oltre 6 ore e il cugino per 3. Due figure inizialmente marginali nella tragica vicenda, sono ora diventate di primario interesse investigativo. In questo momento sembra essere soprattutto lo zio Leonino l’uomo chiave che ruota intorno al giallo di Silvia Cipriani. L’uomo potrebbe aver dimenticato di riferire dettagli importanti o fornito una ricostruzione sommaria, magari trascurando particolari che, oggi, sono di enorme rilevanza per l’inchiesta, anche perché è stato lui ad avvisare il nipote Valerio dell’assenza della zia, raccogliendo le sue paure ed il suo sfogo.

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Quinto interrogatorio. Per la quinta volta dalla scomparsa della 77enne, zio Leo torna di nuovo in Questura per il chiarimento di ulteriori aspetti legati alla scomparsa della sua parente.

Con lui è stato anche ascoltato - forse in una sorta di confronto-riscontro tra i due su date, giorni ed orari - anche il cugino dell’ex postina, Francesco, il parente che, nelle immediatezze della scomparsa, non aveva esitato a ipotizzare una possibile pista legata a motivi economici. 

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L'arrivo. Ieri il loro arrivo presso il palazzo di Largo Graziosi nel primo pomeriggio: zio Leo alle 14 e 55, Francesco alle 15.30. Ad attenderli gli agenti della Mobile di Rieti e il neo dirigente Marco Stamegna. Leonino e Francesco sono rimasti per lunghe ore negli uffici della Mobile, uscendo dalla Questura solo nella tarda serata. Si indaga e si scava ancora perché adesso a fare la differenza nell’inchiesta sono i dettagli, anche i più piccoli e quelli apparentemente più residuali o insignificanti. L’asse investigativo - man mano che si allontana dal profilo di Valerio Cipriani che rimane al momento l’unico indagato dalla Procura con l’ipotesi di omicidio volontario - si orienta su Cerchiara dove si ipotizza sia accaduto qualcosa all’ex postina. 

I giorni sotto i riflettori. Si vuole in particolare fare luce e chiarezza sui quei tre giorni di luglio (giovedì 21, venerdì 22 e sabato 23) quando il cancello della proprietà di Cerchiara, insieme al granaio, al garage e al recinto delle galline, rimangono aperti senza che lo zio Leo dia troppo peso a queste circostanze – pur conoscendo la metodicità di Silvia - fino a dare poi l’allarme sabato 23. Ancora un lungo interrogatorio per Leonino, che svolgeva piccole mansioni in aiuto dell’anziana parente nell’accudire gli animali, convocato in Questura per essere ascoltato a sommarie informazioni testimoniali, diventato ormai personaggio di rilievo nell’inchiesta: è a lui che si rivolge Silvia per dirgli che il 21 non avrebbe fatto rientro a Cerchiara, è lui che lascia una bustina di zucchine e pomodori il giorno successivo davanti la porta dell’abitazione dell’ex postina trovandola chiusa ed infine è lui che il 23 dà l’allarme avvisando il nipote Valerio quando ha coscienza che sia accaduto qualcosa, trovando i vani ancora aperti e nessuna traccia di Silvia. 

Le risposte di Leonino. «Dal 21 luglio non ho più visto Silvia - ha precisato Leonino - e non ho dato rilievo al fatto del cancello aperto silvia usciva spesso anche per brevi tragitti ed ho pensato che si fosse allontanata per poco tempo». Si attendono quindi nuovi sviluppi ora che il cerchio investigativo si è focalizzato su Cerchiara, restringendosi ad un orario compreso tra le 8.30 del mattino e le 9.45 di sabato 22 luglio. Silvia infatti la mattina del 22 luglio era in vita ed era a Cerchiara: è stata vista per due volte da un’amica e una vicina, secondo testimonianze ritenute attendibili e sicure. In quell’ora, la 77enne reatina sarebbe poi sparita nel nulla. Dalla testimonianza di Leonino si cercherà di ricostruire quel vuoto, quel buco nero come in un difficoltoso puzzle per poter arrivare ad avere un quadro organico e definito di quei giorni che hanno portato poi al tragico evento.

Le piste. Se la pista di un’azione omicidiaria è comunque la tesi rispetto alla quale indaga la Procura (pubblico ministero Lorenzo Francia) non può essere escluso con assoluta certezza un evento fattuale legato a cause accidentali. Ma ora massima attenzione alle testimonianze di Leonino e Francesco ascoltati ieri per ore ed ore nella speranza che dai loro ricordi si possa tornare a ritroso su quanto accaduto all’anziana parente.

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