RIETI - Rieti vicina al modello di “safe city”. L’occhio delle telecamere si fa più grande nel territorio comunale, andando a rimuovere “zone d’ombra” e a videosorvegliare aree del centro cittadino che - precedentemente rimaste a telecamere spente – sono già tornate di nuovo ad essere monitorate. Una rete di controllo che andrà ad integrarsi con le forze dell’ordine (polizia, carabinieri, finanza e vigili urbani) grazie al circuito di interconnessione tra sale operative. Il nuovo progetto di videosorveglianza urbana integrata ad alta definizione sarà definitivo a breve, non appena terminati i fisiologici tempi procedurali e di attivazione.
Zone sensibili. «In totale avremo 43 sistemi di controllo – spiega l’assessore all’Innovazione tecnologica, Emiliana Guadagnoli – dopo un cospicuo investimento ne abbiamo da poco ripristinati 9.
«Massima disponibilità per quanto in nostro potere – ha proseguito l’assessore Emiliana Guadagnoli – per supportare i cittadini e le forze dell’ordine in un discorso più ampio e integrato di collaborazione tra Enti e di supporto a qualsiasi livello e tipologia di attività».
Sicurezza. Soprattutto, in termini di sicurezza, si tratterà di una gestione congiunta e condivisa in città con finalità di prevenzione e contrasto a situazioni di degrado, criminalità, spaccio, vandalismo ma anche monitoraggio dei flussi di traffico, mobilità e altro. Non che Rieti sia la Gotham city della Sabina con vicoli oscuri dove si nasconde il crimine, ma fanno parte della cronaca cittadina - soprattutto in centro storico - il reiterarsi di episodi di spaccio e compravendita di droga nonché situazione di abbandono e degrado. Numerose le operazioni di polizia che hanno interessato l’intera area del rione San Francesco con le sue vie interne.
Indagini con l'ausilio delle telecamere. Anche alcune zone residenziali come Campoloniano sono spesso state attenzionate da parte delle forze dell’ordine. Le indagini sulle due recenti rapine, una alla banca Intesa San Paolo e l’altra alla Credem, sono state avviate e si stanno sviluppando proprio a partire dall’acquisizione dei filmati registrati da telecamere private e cittadine. Un controllo attivo di sicurezza urbana dunque grazie al progetto di ammodernamento e potenziamento degli occhi elettronici che ci osserveranno – ma è inutile dirlo – nei limiti e nei termini della privacy. Una risposta ad accuse pre-elettorali di presunto immobilismo politico? «Lascio fare, non è nel mio stile, preferisco i fatti ai proclami e vado avanti».