La protesta degli studenti arriva in prefettura: «La scuola? Non chiusa ma sicura». Ma non vengono ricevuti in prefettura

La protesta degli studenti
di Giacomo Cavoli
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Lunedì 18 Gennaio 2021, 10:55 - Ultimo aggiornamento: 12:21

RIETI - A grido di «Non chiusa, ma sicura» è cominciata in piazza Vittorio Emanuele II, a Rieti, la protesta degli studente delle scuole superiori del capoluogo contro il rientro in classe al 50 per cento della presenza nel secondo giorno di zona arancione per il Lazio, con i contagi in aumento, e per contestare il doppio orario di ingresso e uscita.

Gli studenti avrebbero voluto essere ricevuti in  Prefettura per discutere delle loro problematiche. Ma ciò non è accaduto. Chiesto un incontro nei prossimi giorni.

Il comunicato degli studenti

Questa mattina circa 40 studenti erano in Piazza Vittorio Emanuele II per manifestare, nel rispetto delle normative anti-covid, in opposizione al rientro forzato alla didattica in presenza imposto quest’oggi e per segnalare la scarsezza di provvedimenti volti a risolvere il problema dei trasporti e degli orari scaglionati.

Diversi gli interventi anche da parte dei Rappresentanti dell’Istituto di Istruzione Superiore Celestino Rosatelli, Liceo Scientifico Carlo Jucci e Istituto Magistrale Elena Principessa di Napoli

«Tuttavia – dichiara Alessandro Palomba, Rappresentante d’Istituto del Liceo Scientifico Carlo Jucci – la Prefettura non ha ricevuto alcun delegato degli studenti, quindi chiederemo ufficialmente un incontro nei prossimi giorni perché ad oggi non ci sono le condizioni per ritornare a scuola e perché nessuno studente può essere lasciato indietro in un momento del genere».

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