Scuola: mancano 40 aule, le superiori del Reatino costrette a iniziare l'anno con la didattica a distanza

Scuola: mancano 40 aule, le superiori del Reatino costrette a iniziare l'anno con la didattica a distanza
di Giacomo Cavoli
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Giovedì 27 Agosto 2020, 03:23 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 22:52

RIETI - Tramontata all’orizzonte anche l’ultima opzione possibile del ritorno all’ex Bosi per trovare le circa 40 aule mancanti agli istituti scolastici superiori di Rieti e alle 8 della Sabina, ora non resta che la didattica digitale. 

A darne conferma, ieri pomeriggio, è stato direttamente il presidente della Provincia Mariano Calisse, riassumendo così le settimane di lavoro condotto da parte della consigliera all’Edilizia scolastica Claudia Chiarinelli e dall’ufficio tecnico guidato da Sandro Orlando, che già ben prima di Ferragosto avevano avviato manifestazioni d’interesse per reperire immobili, ma senza che alcuno di questi rispettasse i criteri previsti per l’installazione di una scuola. 

Il ricorso alla Dad. Come già annunciato nella commissione di martedì, ieri era l’ultima data utile per richiedere, da parte della Provincia, i fondi messi a disposizione dal decreto Agosto per l’affitto di immobili o moduli provvisori. 

Proprio martedì, però, è arrivata anche la conferma che l’ultima struttura rimasta in gioco, l’ex Bosi che 15 anni fa ospitò i licei Classico e Magistrale, oggi non possiede i valori di vulnerabilità sismica per poter ospitare una scuola: così ieri la Provincia ha risposto al bando uscito venerdì scorso, inoltrando la sua richiesta di fondi non per l’affitto di immobili ma di moduli, che però «tra ordinare, fornire, installare, attivare le procedure necessarie, anche se fossero reperiti spazi adeguati tipo parcheggi interni di scuole, non potrebbero essere consegnati prima di due-tre mesi – ha annunciato Calisse – Per le scuole di secondo grado sarà necessario partire con la didattica a distanza». 

Una prospettiva che i presidi immaginavano però già da settimane, dopo essere rimasti sempre in contatto con la Provincia: «Abbiamo chiesto fondi per noleggiare i moduli durante il periodo dell’emergenza - spiega Calisse a Il Messaggero – Tra il fare la gara d’assegnazione e installarli, però, saranno presumibilmente necessari circa due-tre mesi. Non so’ quanti soldi potrebbero arrivare, ma dovrebbe essere una cifra rapportata al fabbisogno di circa 40 aule per Rieti e 8 per la Sabina. D’altronde, reperire spazi in più per sopperire all’emergenza Covid prevede un impegno economico che l’attività provinciale non genera». 

Gli istituti interessati. Ma quali saranno le scuole che, soprattutto nei primi mesi del nuovo anno scolastico, dovranno puntare sulla didattica a distanza? 
Stando alle richieste effettuate alla Provincia da parte dei singoli istituti superiori, a Rieti il Covid ha costretto i dirigenti scolastici a richiedere circa 40 aule in più: dieci, ad esempio, quelle richieste dal liceo Scientifico “Jucci” e altre dieci da parte dal liceo Magistrale “Elena Principessa di Napoli”, oltre alle 8 del “Rosatelli”, che fanno così arrivare il conteggio a una trentina, più una serie di piccole richieste da una o due aule avanzate da quasi tutte le altre scuole. In provincia, il fabbisogno di ulteriori aule è condensato dalle sei richieste dal “Rocci” di Passo Corese e dalle due per il professionale “Aldo Moro”.

«Purtroppo, ulteriori spazi scolastici non sono venuti fuori, nonostante le reiterate manifestazione d’interesse bandite dalla Provincia - commenta la Chiarinelli – Pertanto si partirà sicuramente con una buona parte di didattica distanza, e in presenza anche a seguito dei lavori di edilizia leggera che stiamo eseguendo nelle scuole, come richiesto dai dirigenti».

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