Elezioni a Fara, Daniela Simonetti (Il Ponte): «Risolvere le criticità della scuola»

Daniela Simonetti
di Raffaella Di Claudio
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Domenica 6 Settembre 2020, 09:25
RIETI - Tante le criticità che riguardano il mondo della scuola, specie quella d’istruzione superiore, a Fara Sabina. A tenere accesi i riflettori sulla situazione nel secondo comune del Reatino è Daniela Simonetti, candidata sindaco per Il Ponte.

Dalla Provincia, il presidente Mariano Calisse e la consigliera delegata Claudia Chiarinelli, hanno recentemente assicurato l’arrivo di moduli prefabbricati per colmare l’assenza di aule al polo didattico di Passo Corese. La situazione più critica, ad oggi, sarebbe al liceo Rocci.

«Al Rocci - esordisce Daniela Simonetti - che ospita circa 850 studenti, la manutenzione ordinaria non è stata ancora ultimata, per cui i Pai (recupero degli apprendimenti) sono stati attivati di nuovo a distanza. Inoltre, mancano cinque aule: ci sono 38 classi e solo 33 aule. La scuola sta lavorando per cercare soluzioni in grado di sopperire a questo disagio in attesa dell’arrivo dei moduli. L’ipotesi più accreditata è quella di realizzare delle turnazioni per garantire a tutti gli studenti lezioni in presenza. Sono in corso valutazioni anche per effettuare entrate e uscite doppie, ma per queste è necessario capire se è garantito il servizio di trasporto Cotral».

Accanto alle criticità, Simonetti, alla luce della presenza agli incontri istituzionali che riguardano il polo didattico della candidata sindaco di Uniti per Fara, Roberta Cuneo, sottolinea anche la poca opportunità di tale partecipazione. «La presenza di una dei quattro candidati a sindaco, è una vera e propria scorrettezza – incalza - e non è la prima. Pensa di essere già stata eletta?» chiede Simonetti che poi entra nel vivo delle proposte de Il Ponte sulla scuola rispetto a tutti i livelli di istruzione.

«Il primo problema da affrontare nel comune di Fara Sabina riguarda l'edilizia scolastica – spiega -. Ricordiamo tutti le proteste dello scorso inverno per la mancanza del riscaldamento nella scuola di Borgo Quinzio. Il mio primo impegno è la messa a norma degli edifici scolastici. Le nostre scuole, di qualsiasi frazione, devono garantire che i nostri figli passino le ore di lezione in edifici ben riscaldati, sicuri secondo le nuove norme antisismiche e che possano avere a disposizione tutto lo spazio necessario, richiesto dalle precauzioni anti-Covid. Devono aumentare gli spazi a disposizione della didattica, serve un piano serio di recupero delle strutture scolastiche dismesse del territorio e inoltre, si può promuovere il recupero di strutture private utilizzando i fondi regionali. Pensiamo alla delegazione comunale a Passo Corese che occupa un edificio inizialmente destinato ad uso scolastico. Restituirlo alla sua funzione primaria significa riflettere sulla collocazione degli uffici comunali sul territorio, significa tornare a parlare di piano regolatore, significa decidere cosa fare del palazzo del comune nel capoluogo e di come avvicinare la pubblica amministrazione al cittadino».
 
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