Rieti, coronavirus, a Santa Rufina
flashmob dedicato ai più piccoli

Rieti, coronavirus, a Santa Rufina flashmob dedicato ai più piccoli
di Daniela Melone
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Venerdì 1 Maggio 2020, 18:07 - Ultimo aggiornamento: 18:11
RIETI - A Santa Rufina la comunità tornerà ad affacciarsi a balconi e finestre, questa sera alle 20.30, per un nuovo appuntamento promosso dall’associazione Rulli e Cantine. Alcuni amici dell’associazione hanno scritto e cantato una canzone dedicata alla comunità che sta affrontando il virus.

«In queste giornate – spiega Sandro Angeletti, presidente dell’associazione - la creatività e la magia di un gruppo di artisti e musicisti, La mezza fetta d'arancia di Santa Rufina, gruppo storico formatosi negli anni 70, faranno da sfondo, con un brano inedito intitolato Noi canteremo insieme. Parole profonde faranno di questo brano il simbolo della solidarietà umana dei cittadini di Santa Rufina».

Le musiche e le parole sono di Massimo Di Vecchio, che canta insieme a Mario D’Aquilio, Franco e Roberto Colantoni e Valerio Giraldi. L'Associazione Rulli e Cantine, vuole dedicare l'evento a tutti i bambini, che rappresentano la vera forza del futuro, con il loro sano entusiasmo e la loro creatività. «L’invito – spiega Angeletti – è come sempre quello di restare tutti a casa, magari sui balconi, ad applaudire i nostri bambini al termine del flash mob».

L' Associazione Rulli e Cantine ha inoltre voluto esprimere il più sentito ringraziamento per ciò che gli operatori sanitari stanno facendo, nell' affrontare con tenacia la gestione della pandemia. «Abbiamo voluto donare all’ospedale di Rieti un dipinto realizzato dall’artista Maria Rita Rossi – aggiunge Angeletti – Volevamo onorare artisticamente, attraverso un gesto volto al bello, la nobiltà del lavoro svolto. In questo particolare e drammatico momento storico del nostro paese, ad ogni cittadino è chiesto di fare la propria parte restando a casa, ma ci sono alcune categorie che non possono farlo come medici, infermieri e volontari, che tutti i giorni si prendono cura dei pazienti, spesso rischiando in prima persona. Il dipinto vuole essere il nostro grazie, che speriamo arrivi a questi eroi silenziosi, che vanno ricordati e rispettati sempre, non solo nelle emergenze».
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