L'ex convitto San Paolo al Pincetto diventerà un hotel

L'ex convitto San Paolo al Pincetto diventerà un hotel
di Giacomo Cavoli
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Domenica 2 Aprile 2023, 00:10

RIETI - Il Convitto San Paolo potrebbe presto trasformarsi in hotel. Il condizionale è d’obbligo, ma sembrerebbe essere ormai questa la direzione intrapresa dalla “San Paolo Scarl”, la società proprietaria e gestrice dello storico immobile di via Centurioni, il quale da ormai quattro mesi è avvolto da teli e impalcature installati, sia per mettere in sicurezza l’edificio che per destinarlo a nuovo uso. 

Il luogo. Il Convitto, sede di scuola d’infanzia e primaria gestite da sempre dalle suore Pie Venerini, è rimasto infatti in disuso a partire dal sisma del 2016, quando le scosse di terremoto misero a dura prova la resistenza dell’edificio, sancendone quindi l’inagibilità.  Al suo interno, la struttura che ha il suo ingresso in via Centurioni, sul retro del teatro Flavio Vespasiano e guarda contemporaneamente anche sul lato est di piazza Oberdan e sulla rampa del “Pincetto”, possiede un’ampiezza totale di circa duemila metri quadri distribuiti su più livelli, complice la stratificazione che nel corso dei secoli ha subìto la pianta dell’edificio in termini di particelle catastali. L’ultima destinazione conosciuta, fino agli anni Novanta, è quella della scuola d’infanzia e primaria gestite dalle Pie Venerini che da sempre avevano avuto cura della struttura, spendendo diverse decine di migliaia di euro ogni anno per mantenerla efficiente e in sicurezza. 

Il progetto. I lavori di messa in sicurezza e cambio di destinazione d’uso sono stati appaltati alla Icr, società ben conosciuta in ambito edilizio, già incaricata anche dei lavori di recupero del Don Minozzi di Amatrice. Responsabile del progetto del Convitto, l’architetto Emanuela Biscetti, autrice anche del piano di completamento che nei prossimi due anni interesserà l’impianto sportivo polifunzionale situato a lato del campo d’altura dei Cinque Confini, al Terminillo.

Al momento della sua presentazione, il progetto che ridisegnerà il volto del Convitto ha ricevuto già in prima istanza il via libera da parte della Soprintendenza e poi di tutti gli altri enti chiamati a fornire il loro parere sulla sostenibilità dell’opera di recupero. 

Il cambio. Nelle intenzioni, i lavori di messa in sicurezza e cambio di destinazione d’uso del Convitto dovrebbero concludersi all’incirca entro un anno e mezzo (includendo i quattro mesi già trascorsi) – quindi, presumibilmente entro il 2024 - per un costo totale che supererebbe i quattro milioni di euro, a causa dell’aumento del prezzo dei materiali che nell’ultimo anno ha travolto il mondo dell’edilizia. La messa in sicurezza avverrà grazie ai fondi messi a disposizione per il recupero degli edifici colpiti dal sisma, mentre i restanti interventi sono a carico della società proprietaria dell’immobile e di certo, al momento, c’è soltanto la scelta sulla destinazione d’uso finale, che guarda all’accoglienza.

La destinazione. In questo senso, la volontà oscillerebbe quindi tra un hotel e un altro genere di struttura ricettiva (forse uno studentato): il piano di riqualificazione del Convitto prevede infatti di riuscire a ricavare un totale di circa 30 camere, per una capienza complessiva che superi il numero delle 60 persone ospitabili. Si profila dunque un nuovo corso di vita per lo storico Convitto San Paolo, fra gli edifici più antichi presenti in centro storico che, nel caso divenisse hotel, andrebbe ad affiancare a pochi metri di distanza il Miramonti di via Potenziani, ampliando così l’offerta alberghiera del centro storico di Rieti.

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