L’ULTIMO CASO
«Eravamo diretti a Roma per motivi familiari. A un tratto, lungo la salita che precede il bivio per Torricella, ho sentito un tonfo». A raccontare la brutta esperienza vissuta poco più di due settimane fa, è una donna reatina che, nel 2004, viveva nella zona di Ornaro e ricorda bene l’incidente che costò la vita alla Graziosi. «Il punto dell’impatto è esattamente lo stesso – spiega – erano le 7.30 del mattino e stavamo viaggiando verso Roma. Adun tratto ho visto mio marito sterzare all’improvviso verso sinistra e, prima che potessi capire cosa stava accadendo, ho sentito un tonfo sulla parte destra dell’auto».
In quel tratto di strada, sulla destra, c’è un terrapieno di cemento che parte da un’altezza di un metro e arriva fino a 4. Il capriolo era fermo nel punto più basso e è saltato sulla Salaria. L’animale ha colpito la parte laterale della Passat station wagon che trasportava moglie, marito e un figlio: il guidatore non ha avuto problemi, mentre gli altri due occupanti hanno subito dei traumi nell’impatto. «Dopo l’incidente – dice la donna – abbiamo chiamato l’ambulanza e la polizia. Il capriolo è restato a terra ed è morto nel giro di mezz’ora. Gli agenti hanno provveduto a fare i rilievi, mentre noi siamo stati portati in ospedale».
I PRECEDENTI
Gli incidenti tra auto e animali selvatici sono frequenti in provincia. Quelli con i cinghiali, soprattutto in alcune zone, costituiscono un vero e proprio problema per gli automobilisti. Quelli con i caprioli sono sempre più frequenti e, vista la struttura fisica degli animali, sono anche più pericolosi. Nel 2004 la donna morì perché il capriolo saltò dal terrapieno e sfondò il vetro dell’automobile, colpendo in pieno volto la donna che viaggiava insieme al figlio di appena 6 anni, uscito illeso dall’incidente. Quell’estate se ne registrarono altri tre di incidenti, senza conseguenze per gli automobilisti.
Negli ultimi mesi gli incidenti sono stati almeno cinque, anche perché il numero di caprioli sulle montagne reatine è aumentano in maniera esponenziale, al punto che si parla di abbattimenti selettivi. Oltre a questo c’è il tema dei rimborsi per i danni subiti. L’onere spetta alla Regione e, chi vive in provincia, si deve rivolgere agli uffici dell’Area decentrata per l’agricoltura che si trovano in via Tavola d’Argento, nella zona dell’ex ospedale psichiatrico.
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