Lorenzetti si è dimesso da presidente della Sabina universitas e da vice della Fondazione Varrone. I motivi della rottura con D'Onofrio

Lorenzetti si è dimesso da presidente della Sabina universitas e da vice della Fondazione Varrone. I motivi della rottura con D'Onofrio
di Antonio Bianco
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Martedì 1 Giugno 2021, 00:10

RIETI - Per Roberto Lorenzetti, quello di ieri pomeriggio, doveva essere il giorno del commiato dall’Archivio di Stato. Si è invece arricchito di un clamoroso colpo di scena: si è dimesso dalla carica di presidente della Sabina universitas e da vice della Fondazione Varrone. L’annuncio è arrivato in diretta, nel giorno del suo pensionamento, di fronte a una piazzetta gremita di amici, autorità e colleghi di lavoro. «Ho pensato fino a qualche minuto fa – ha detto – se fosse questo il momento giusto, ma alla fine credo di sì: per cui io nei prossimi giorni formalizzerò le mie dimissioni dalla presidenza della Sabina universitas e da vicepresidente della Fondazione Varrone. Il mio obiettivo e ritornare qui dentro a fare ricerche come facevo quasi mezzo secolo fa. Questo è un desiderio forte, per questo a settembre inoltrerò, come ex direttore, la domanda al ministero per tornare a fare il volontario all’Archivio di Stato». 

Queste sono le uniche parole pronunciate dall’ormai ex presidente della Sabina universitas in merito alle sue dimissioni.

Lorenzetti non ha fatto trapelare nulla su quali fossero i motivi. La scelta arriva dopo la bocciatura, nelle scorse settimane, da parte dell’assemblea dei soci del bilancio consuntivo del consorzio societario.

I motivi delle dimissioni. Voci insistenti paralno di un dissidio sempre più profondo che, negli ultimi tempi, si sarebbe creato tra lui e il presidente della Fondazione Varrone, Antonio D’Onofrio. Come si ricorderà, il rendiconto del Consorzio universitario era stato rinviato al cda dopo la netta presa di posizione del presidente della Fondazione Varrone, Antonio d’Onofrio. L’annuncio delle proprie dimissioni, tuttavia, ha colto di sorpresa chi, in qualche modo, è legato alla Sabina universitas. 
«Un fulmine a ciel sereno», ha detto Giorgio Cavalli, commissario straordinario della Camera di commercio (socio di minoranza). «Una notizia forte», ha affermato un incredulo Leonardo Tosti (consigliere di amministrazione). Tutti e due presenti al commiato dell’ex direttore dell’Archivio di Stato. 

Con le dimissioni di Lorenzetti – che era espressione proprio della Fondazione – si riapre la partita della presidenza del consorzio societario. La palla passa nel frattempo alla vicepresidente Daniela Monteriù (espressione del Comune), che diventa così la nuova reggente del polo universitario. Per Lorenzetti l’esperienza alla Sabina universitas era iniziata il 2 febbraio scorso, quando l’assemblea dei soci all’unanimità l’aveva nominato presidente. «Direi che questa nuova stagione dell’università – aveva detto a Il Messaggero – nasce sotto i migliori auspici, c’è stata piena unanimità sia per la mia elezione sia per tutti i membri del cda. Bisogna dare una svolta e connettere l’università alla città».

Ma qualcosa si è ben presto rotto con il presidente della Fondazione, D’Onofrio. Per ora Lorenzetti si godrà, dopo quasi 50 anni di Archivio di Stato, il meritato riposo.

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