Rieti, la reporter di guerra Schiavulli
emoziona ancora gli studenti
del Rosatelli

Foto di gruppo dopo l'incontro
di Christian Diociaiuti
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Sabato 27 Gennaio 2018, 11:30
RIETI – È di casa al Rosatelli la giornalista di guerra Barbara Schiavulli, tornata di nuovo nell’istituto di viale Fassini per incontrare i ragazzi e presentare il suo ultimo lavoro, "Quando muoio lo dico a Dio – Storie di ordinario estremismo". Schiavulli – che ha collaborato con i principali giornali italiani, ha raccontato gli scenari di guerra più caldi degli ultimi 20 anni e ha fondato la webradio che si occupa di esteri, Radio Bullets - è già stata negli anni scorsi tra i ragazzi della scuola diretta da Daniela Mariantoni, raccontando ai ragazzi i suoi libri “Le farfalle non muoiono in cielo”, "Bulletproof Diaries, storie di una reporter di guerra”, ”Guerra e Guerra, una testimonianza”, “La Guerra Dentro, le emozioni dei soldati”.

L’INCONTRO
Quella di giovedì è stata una chance eccezionale per gli studenti e i frequentatori del “Circolo dei lettori” dell’istituto, per confrontarsi insieme ai loro docenti, con chi le storie le ha raccolte sul campo. Nell’aula magna del Rosatelli – alla presenza della dirigente scolastica – è stata, dunque, una mattinata tra curiosità, domande, aneddoti, racconti ed emozioni. “Quando muoio lo dico a Dio” Non si occupa direttamente di guerra, ma è il racconto delle vicende di tre ragazzi – un musulmano, un ebreo e un cristiano: tutte storie ispirate a fatti frutto del radicalismo religioso. «Ho raccontato queste tre storie perché mi sono rimaste dentro dal primo momento in cui mi ci sono imbattuta. Le ho scritte – ha scritto Schiavulli nella prefazione - nella prefazione del suo libro – perché erano così ingiustificate e così dolorose, eppure sono le storie di migliaia di persone». Per i ragazzi del Rosatelli un momento di riflessione, di conoscenza, un’occasione per trattare  tematiche che rimangono troppo spesso ai margini 
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