Emergenza rifugiati: la Prefettura
vuole ripartirli tra più comuni per
abbassare il numero di quelli a Rieti

Emergenza rifugiati: la Prefettura vuole ripartirli tra più comuni per abbassare il numero di quelli a Rieti
di Daniela Melone
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Sabato 16 Giugno 2018, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 13:29
RIETI - Ripartizione equilibrata e sostenibile dei migranti tra i comuni del territorio, evitando le concentrazioni di persone, per favorire la coesione sociale e la loro integrazione nelle comunità locali. Nel momento più delicato che il tema immigrazione ha mai vissuto in Italia - e Rieti non fa certo eccezione, basta riavvolgere brevemente il nastro della cronaca per capire quanto sia alta e giustificata in città la tensione su questo tasto - la Prefettura ha convocato il Consiglio territoriale per l’immigrazione, incentrando l’attenzione sulla presenza degli stranieri nel territorio e sulla capacità dello stesso di assorbire i flussi migratori.

QUANTI SONO NEL REATINO?
Operazione non semplice, considerando che nel Reatino tra centri di accoglienza straordinaria (Cas) e Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) ci sono oltre mille rifugiati. Undici sono i Cas che accolgono oltre 800 richiedenti e che oggi costituiscono la modalità ordinaria di accoglienza. Otto invece gli Sprar gestiti dagli enti locali per circa 300 richiedenti asilo. Un totale di oltre mille persone, che rappresentano quasi l’un per cento della popolazione. «Ma realizzare una buona accoglienza significa gettare le basi per una società multietnica non conflittuale», ha spiegato il prefetto Valter Crudo.

LA RIPARTIZIONE
All’incontro, oltre a molti sindaci della provincia, ha partecipato anche il vescovo Pompili. Il Prefetto Crudo ha poi spiegato i criteri di ripartizione locali, che saranno specificati con la pubblicazione del nuovo bando per l’accoglienza, di cui è stata annunciata l’imminente pubblicazione. «Prevederà - ha detto Crudo - una distribuzione più omogenea dei migranti al fine di alleggerire le presenze nel capoluogo». Il Prefetto ha precisato inoltre che il bando non contemplerà una aggiunta di richiedenti asilo: si tratterà di gestire i mille già presenti sul territorio e non nuovi, visto che Rieti è stata esonerata, dopo il terremoto.

L'INVITO DEL VESCOVO
Il vescovo si è poi rivolto ai sindaci, invitandoli ad aderire al sistema Sprar e illustrandone i benefici rispetto ai Cas. «Un sistema – ha detto il vescovo Pompili – che consente agli amministratori locali di gestire in via diretta l’accoglienza dei richiedenti asilo, con il vantaggio di poterla programmare ed organizzare sia nei numeri che nelle modalità, con criteri aderenti alla peculiarità del territorio, ma anche di ottenere benefici economici, come previsto dalla normativa vigente. In virtù di tali benefici si può superare la gestione emergenziale e trasformarla in opportunità di crescita economica e culturale, soprattutto per i Comuni che soffrono di un progressivo spopolamento».

 
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