Rieti, progetto per l'ex zuccherificio: oggi una giornata decisiva

Rendering del progetto per l'ex zuccherificio
di Giacomo Cavoli
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Mercoledì 20 Aprile 2022, 00:10

RIETI - Forse sarà preceduta soltanto da scontate dichiarazioni programmatiche e blande schermaglie politiche tra maggioranza e opposizione. O magari si entrerà nuovamente nel merito, come già fatto dal consigliere di minoranza e candidato sindaco Carlo Ubertini quando, durante la seconda e ultima seduta della commissione Lavori pubblici del 7 aprile, aveva osservato: «L’ex zuccherificio non è stato inserito tra gli ambiti previsti dalla legge regionale sulla rigenerazione urbana, perché ciò avrebbe impedito il cambio di destinazione d’uso in strutture di vendita di medie e grandi dimensioni. Nonostante questo, per la valutazione di interesse pubblico si invoca la stessa rigenerazione urbana, al fine di ottenere il permesso a costruire in deroga». Ad ogni modo, se nel consiglio comunale in programma quest’oggi la delibera redatta dalla giunta Cicchetti - per dichiarare l’interesse pubblico a favore della riqualificazione dell’ex zuccherificio proposta da Coop Centro Italia - dovesse ottenere il numero minimo di 17 voti favorevoli (su quelli esprimibili dal sindaco Antonio Cicchetti, da 20 consiglieri di maggioranza e 12 di minoranza), si aprirebbe la strada al permesso a costruire in deroga agli strumenti urbanistici e passare così dai circa 11mila metri quadri attuali ai circa 26mila necessari per il “Parco urbano”, sbloccando un’area ferma da 49 anni, dopo la chiusura dello zuccherificio nel 1973.

Storia, quella del recupero dell’ex impianto saccarifero, figlia delle occasioni mancate dalla classe politica reatina degli ultimi trent’anni: dal nuovo tribunale nel 1992 (persi 30 miliardi di lire messi a disposizione dall’Iri) alla proposta dell’università avanzata dalla Cisl, fino ad approdare all’acquisto dell’area da parte di Coop per effetto della vendita operata dalla “Lariana Industrie”, dopo che quest’ultima, nel novembre 2000 (giunta Cicchetti), presentò un progetto con centro civico comunale, commerciale e culturale, integrato con ville pluriflamiliari, villini, palazzine e una piscina pubblica, naufragato anche quello.

Il no del commercio. Dopo il progetto di Coop raccontato in anteprima nel novembre scorso da Il Messaggero, la prima presentazione pubblica alla città da parte del Comune di Rieti è andata in scena con la commissione del 23 marzo. Una scelta che ha fatto infuriare ancora di più Ascom Confcommercio, per la quale il disegno di Coop «è stato sottoposto all’attenzione delle parti sociali solo da pochi giorni» e con «l’approvazione di atti amministrativi assunti sporadicamente». I calcoli dell’impatto del “Parco urbano” sul commercio, Ascom li ha fatti nella riunione del 6 aprile: «Il bacino gravitazionale calcolato da Coop prevede che il “Parco urbano” possa raggiungere le persone presenti nel raggio di 40 minuti dall’ex zuccherificio - ha spiegato Ascom. - In 40 minuti c’è buona parte della provincia di Rieti, mentre nel raggio di 20 minuti è stata calcolata la presenza di 56mila abitanti e 21mila nuclei familiari. Avremo interi quartieri e frazioni commercialmente disintegrati da questo investimento».

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