Rieti, Zeus Npc migliora sul piano
dell'intensità, delude Williams:
un secondo "caso Davenport"? Foto

Il quintetto Zeus Npc (Foto Meloccaro)
di Emanuele Laurenzi
4 Minuti di Lettura
Domenica 23 Settembre 2018, 20:12

RIETI - Si salva l’atteggiamento, ma si riflette molto sul futuro. Il secondo “ventello” incassato in due giorni dalla Zeus Energy Rieti lascia la bocca amara per la doppia sconfitta, anche se contro Avellino i reatini hanno lanciato segnali migliori rispetto alla partita con la Virtus Roma.
 

 

Gli esterni hanno girato sicuramente meglio, ma preoccupa (e non poco) la situazione Williams: l’americano ha segnato solo 7 punti (3 ai liberi) ed è sembrato lontano dalla forma ideale per incidere sulla squadra.

A dare una chiave di lettura è il coach Alessandro Rossi, che spiega: «E’ stato limitato da un lieve problema fisico. Stiamo cercando di rimetterlo in condizioni ottimali il prima possibile e fargli recuperare la fiducia. Nella gara con Siena ha dimostrato buone cose, ora deve solo lavorare con tranquillità per tornare al meglio».

Sull’inserimento dell’americano ha influito anche il caso Simic: nell’idea di squadra immaginata in estate il serbo doveva essere il cambio di Angelo Gigli e doveva dare più tempo proprio a Williams per inserirsi. Inutile negare che sugli spalti aleggiava il fantasma di un secondo “caso Davenport”, ma per ora nessuno dalla società si sbilancia.

«Analizzeremo la situazione con molta attenzione – spiega il presidente Cattani – e vedremo quali soluzioni trovare. Sulla gara di stasera posso dire che mi è piaciuto l’atteggiamento. Siamo stati bene in campo, in una gara che non era certo facile: di fronte avevamo una squadra che lotterà per lo scudetto e che sarà sicuramente una delle prime quattro della A1».

Aggressività e voglia di giocare sono stati gli elementi sottolineati anche dal coach Rossi che ha spiegato: «La squadra è stata molto più viva. Secondo me abbiamo battagliato bene per 3 quarti, pagando lo sforzo nel finale. Sicuramente l’attitudine è stata più positiva, anche in considerazione dell’alta qualità degli avversari. Abbiamo tenuto poco in difesa 1 contro 1, ma la mentalità era quella che ci interessava di più».

Il coach ha poi sottolineato l’ottima prova della panchina e, in generale, delle guardie che hanno prodotto una buona mole di punti e di gioco.  «La nostra forza deve essere anche la panchina. Sugli esterni speriamo di trovare la nostra quadratura del cerchio. Stasera hanno prodotto molto e sono stati molto presenti. Questo deve essere un punto importante da cui partire».

Un plauso è andato a Bonacini, che ha fatto vedere ottime cose in campo dimostrando di poter giocare anche da play, magari con Frasier come guardia: «Lo abbiamo provato alcune volte – ha detto Rossi – ma non lo potevamo proporre oggi con Avellino, perché è una squadra molto forte fisicamente. E’ una soluzione che ci ha dato qualcosa. Qui non c’è un play puro, ma abbiamo giocatori che devono trovare il modo di alternarsi».

In questa logica il coach ha provato anche un quintetto molto basso, dove Carenza ricopriva lo spot di 5: una soluzione che ha portato ad un buon parziale per Rieti. «E’ una cosa che potrà capitare – ha aggiunto Rossi – mettendo Toscano da 4. Oggi abbiamo provato proprio questo tipo di gioco, anche perché nel nostro girone molte squadre che abbassano i quintetti».

Ora restano due settimane per la prima palla a due ufficiale contro Biella al PalaSojourner.
Un periodo che sarà decisivo. «Dobbiamo ripartire dalla mentalità – conclude Rossi - poi il resto arriverà. Abbiamo due partite molto importanti, con Cassino e Roseto, che ci daranno il termometro della nostra situazione. Questa settimana più che costruire dobbiamo acquisire certezze. Al di là di tutto penso che il discorso di Simic ci abbia penalizzato molto rispetto all’idea di squadra che avevamo e ora dovremo superare questo blocco. Averlo ci avrebbe consentito più riposo per Gigli e più tempo per Williams per ambientarsi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA