Rieti, cinquantamila presenze per i Mondiali di wakeboard / Le foto

Wakeboard al lago del Salto
di Sabrina Vecchi
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Lunedì 1 Agosto 2022, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 11:20

RIETI - Cinquantamila presenze nel Reatino, boom di prenotazioni al lago del Salto e nel vicino bacino del Turano. “We che?” Wakeboard. A Rieti capoluogo, nonostante la massiccia presenza di atleti in tutti gli hotel, la città ha risentito poco dei Campionati mondiali che si sono conclusi al lago del Salto. Il motivo è del tutto logistico: viste le gare ultramattutine, quasi tutti sono partiti molto presto per il Cicolano, per tornare in città solo a sera tarda. «Ci abbiamo parlato poco - affermano gli albergatori - giustamente erano impegnati tutto il giorno tra gare e allenamenti, e il posto non è proprio dietro l’angolo». Duecento atleti di 26 nazioni, 50mila presenze nella provincia tra partecipanti, addetti ai lavori, appassionati, visitatori. «Una specie di olimpiade, per noi - garantiscono gli organizzatori, sotto la guida di Claudio Ponzani - con arrivi superiori alle aspettative». Per il presidente della Provincia, Mariano Calisse, la ricaduta economica è stata di circa 3 milioni di euro.

 

Lo scenario. A Borgo San Pietro (Petrella Salto), intanto, si tirano i bilanci, anche economici, della manifestazione sportiva, al netto della finalità centrata dell’evento: far conoscere il lago del Salto a una massiccia fetta di pubblico internazionale.

Soddisfatti sia al bar Momimò della piscina che allo chalet Altobelli, dove sabato sera non si trovava un solo posto: «Ero partito un po’ scettico - ricorda il titolare - invece è andata benissimo. Abbiamo cotto carne alla brace dalla mattina all’una di notte, hanno apprezzato in molti la nostra specialità, gli agnolotti limone zafferano e granella di pistacchi». Seduti tra i tavoli in attesa di cenare, ci sono i componenti della squadra ucraina. Chili e chili di carne alla brace anche per l’Antica macelleria Giuli, con panini farciti ben graditi da tutti: a lavorare all’affollato stand, ben 14 ragazzi. A quello del Forno “Da Enza” di Pescorocchiano grande smistamento di pane, dolci, panini e pizze fritte: «È andata bene - osserva Franco - in questa settimana sono tutti tornati soddisfatti». Conferma, tra la clientela in coda, un collaboratore milanese dello staff della Nazionale italiana: «Abbiamo assaggiato la pinsa con la porchetta, qui le porzioni sono davvero abbondanti, ce la siamo divisa in quattro». Nell’attigua postazione del bar Clan di Sant’Elpidio, c’è Antonio che fa crêpes dalla mattina alla sera, con particolare afflusso per la colazione: «Ci hanno fatto i complimenti tutta la settimana. Ma mi sono rifiutato di accontentare un atleta straniero che ha chiesto la crepes con nutella e mortadella: siamo sempre italiani, cicolani», conclude, scherzando.

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