RIETI - Più forti del Covid e anche della tradizionale ritrosia all’impresa del reatino: sono Tiziano e Elena, Maria Pia, Gianluca, i titolari delle tre aziende inaugurate la scorsa settimana da un capo all’altro della provincia ma tutte nate, “coltivate” e lanciate dal Vivaio d’impresa della Fondazione Varrone.
Tiziano e Elena, 26 anni lui, 27 lei, sono due giovani innamorati della Sabina, tornati un anno fa a Poggio Catino dove sabato pomeriggio hanno inaugurato la caffetteria-pizzeria Plurale. Un marchio al quale hanno lavorato gli studenti del Corso di Design della Facoltà di Architettura della Sapienza di Roma, sotto la supervisione del professor Andrea Mattone.
Maria Pia, altra reatina innamorata della sua terra, ha invece festeggiato l’apertura della Bottega Rosalina nel popoloso quartiere di Porta Romana: era il suo sogno, aprire una bottega come quelle di una volta dove si vendeva tutto sfuso; una modalità tornata in voga per non sprecare cibi e non moltiplicare, con gli involucri, i rifiuti da smaltire. Anche per lei logo d'autore, disegnato da Francesca Mencarini e Gregorio Tolusso della Sapienza.
Niente taglio del nastro, ma già lavori da onorare per Gianluca, che a Borbona ha aperto la ditta Tecnologica Impianti: il giovane è specializzato in impianti elettrici e ha scelto di restare a vivere a Borbona, paese tra i più colpiti dal sisma ma con tanta voglia di trovare strade nuove di rinascita.
Progetti e sogni coltivati a Vivaio, l’incubatore aperto dalla Fondazione Varrone nel maggio 2019 dove attraverso percorsi personalizzati viene valutata un’idea di impresa e la possibilità di accedere ai bandi e ai benefici del momento.