Rieti, giovane donna denuncia una violenza: settantenne a giudizio

Violenza (foto d'Archivio)
di Raffaella Di Claudio
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Giovedì 16 Giugno 2022, 00:10

RIETI - Non era la prima volta che accadeva e l’epilogo, se non fosse arrivato un testimone a salvarla, sarebbe stato ancora più tragico. Siamo a San Giovenale di Leonessa. È il mese di settembre del 2021, quando una giovane donna di origini straniere, che da anni risiede nella piccola frazione leonessana, è vittima di atti di violenza di cui dovrà rispondere un 70enne del luogo, nei cui confronti il giudice per le indagini preliminari Floriana Lisena del tribunale di Rieti ha disposto di procedere con giudizio immediato per violenza sessuale (articolo 609 del codice penale). L’udienza è fissata per il 15 novembre di quest’anno.

I fatti. La donna si trovava appena fuori dalla casa di una vicina che le aveva chiesto la cortesia di innaffiare le sue piante.

In quel frangente, è stata avvicinata dal 70enne che, dopo essersi accertato che fossero soli, ha spinto la ragazza all’interno dell’abitazione della vicina contro la sua volontà con l’intento, stando ai capi di imputazione a suo carico, di abusarne e mentre lui la tratteneva con la forza lei urlava tentando di divincolarsi. Le grida della donna sono riuscite a richiamare l’attenzione di un uomo che passava fuori dall’abitazione e ha deciso di entrare in casa riuscendo a salvare la giovane e a mettere in fuga il 70enne. Subito dopo l’accaduto, la ragazza, moglie e madre, è stata trasferita in ospedale dove le è stato certificato un grave shock emotivo. Nonostante ciò, la giovane, difesa dall’avvocato Carlo Chiattelli, ha trovato il coraggio di rivolgersi ai carabinieri e di denunciare l’uomo. In attesa dell’udienza di novembre, il pensionato è stato già raggiunto dal divieto di avvicinamento alla vittima, come previsto dall’articolo 282 ter del codice di procedura penale, «con il divieto di comunicare con lei e con i suoi prossimi congiunti attraverso qualsiasi mezzo». Misura già violata dall’uomo e per la quale gli avvocati dell’imputato - difeso da Flavio Artisei e Giorgio Beni - hanno chiesto l’abolizione per due volte. Entrambe le istanze sono state però rigettate dal giudice. E, intanto, i mesi che separano la giovane dal processo nel quale spera finalmente di ottenere giustizia trascorrono lenti, con un dolore cupo nel cuore.

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