Rieti, Viale Maraini: già 900 firme raccolte contro il sottopasso

Viale Maraini
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Lunedì 22 Novembre 2021, 00:10

RIETI - La raccolta procede spedita e in poco più di sue settimane sono state superate le 900 firme: sono i risultati della petizione popolare promossa dal Comitato Piana Reatina-Gruppo “Salviamo Viale Maraini” per chiedere al Comune di Rieti un cambio di indirizzo operativo sui progetti dei sottopassi in città. Risultati ufficializzati a margine del convegno-dibattito svoltosi sabato presso la Sala dei Cordari, dal titolo“C’è un’alternativa ai sottopassi in città? Parliamone”». In proposito, il pensiero del Comitato è chiaro: «La convenzione sulla soppressione dei passaggi a livello siglata dal Comune di Rieti con Rfi - spiega il presidente Alvise Casciani - va in una direzione che rischia di essere superata dagli eventi. Riteniamo che l’ordine dei fattori vada capovolto e che, in attesa di comprendere meglio quale sarà e di che mezzi potrà disporre il futuro ferroviario di Rieti, l’idea dei sottopassi debba essere per il momento accantonata». Anche nell’ipotesi di voler potenziare l’attuale linea Rieti-Terni, infatti, sono molti gli aspetti che andrebbero valutati a monte. Tra questi, l’effettiva velocità dei futuri treni bimodali e dunque gli effettivi tempi di percorrenza verso Roma. Poi, la collocazione della stazione, visto anche che il Comune stesso ne prevede un utilizzo da parte di migliaia di persone, in futuro, La possibilità inoltre di realizzare un polo logistico per l’intermodalità e il trasporto merci (dove?), etc. Sul fronte della città, vanno a loro volta valutati diversi fattori, primo tra tutti un preliminare Piano urbano del traffico (Put). «Come reso con efficacia da Carlo Ubertini, ex assessore all’ambiente e alla mobilità - sottolinea Casciani - parlare di sottopassi senza avere prima un Put, è come acquistare dei mobili per la casa, prima ancora di avere la casa». 
La realizzazione di più sottopassi contemporaneamente stravolgerebbe l’assetto urbano, paralizzando la circolazione e distruggendo l’unico viale storico della città - le cui epoche e modifiche nel corso del tempo sono state ripercorse dalla professoressa Ileana Tozzi, tra i relatori del convegno - e provocherebbe un danno consistente a cento attività commerciali di prossimità, come denunciato da Leonardo Tosti, in veste di presidente Ascom-Confcommercio Lazio Nord. «Inoltre, Rieti non è una grande metropoli, non è New York - ha detto a sua volta Enza Bufacchi, direttrice di Cna Rieti - Pertanto va prestata attenzione alla scala su cui si rapportano gli interventi. Fare opere tutte uguali, in più posti di una città di medie dimensioni come la nostra, significa trasformare luoghi Per quanto riguarda il sottovia carrabile su viale Maraini, nonostante l’amministrazione neghi siano state proposte delle ipotesi, un progetto a cura di Rfi in realtà esiste già, con tanto di rilievi e di disegni tecnici, come illustrato nella relazione dell’ingegner Luciano Pitoni. Ne emerge uno scavo di almeno 200 metri (con una pendenza del 10%), senza alcuna possibilità di attraversamenti pedonali, nonostante i diversi plessi scolastici che affacciano sul viale stesso. La strada diventerebbe a scorrimento veloce, con aumento della pericolosità per mezzi e pedoni. In merito all’unica argomentazione pro-sottopasso che è stata fin qui portata all’attenzione del pubblico e cioè i talora lunghi tempi di attesa al passaggio a livello chiuso su viale Maraini, la relazione dell’ingegner Pitoni ha mostrato che di soluzioni ne esistono diverse. La stessa Rfi descrive alcune metodiche avanzate per tenere le sbarre abbassate solo per il tempo strettamente necessario al transito dei convogli o per rilevare la presenza di ingombri sui binari Un’altra soluzione potrebbe essere quella di spostare l’incrocio dei treni (operazione che richiede più di 10 minuti) a Contigliano o a Cittaducale.
«Ciò detto, nessuno di coloro che si oppongono ai progetti ventilati da Rfi è contrario alla ferrovia quale infrastruttura strategica per Rieti», ha tirato le fila Casciani. Il vero appello che è emerso dal convegno, e che è stato rappresentato dalle parole di Casciani, Alberto Paolucci (segretario Uil Rieti) e Augusto Giovannelli (già sindaco di Rieti) è proprio quello rivolto alla politica, perché sappia affrontare le sfide logistiche per un rilancio della città. L’amministrazione è stata quindi chiamata a volare alto, confrontandosi con quelli che, se oggi possono sembrare dei sogni, potrebbero tradursi in realtà con uno sforzo congiunto delle migliori intelligenze della città, in sinergia con altri soggetti interessati a una futura ferrovia Rieti-Roma.
«La politica è anche fantasia. I tempi sono cambiati. Occorre fare scelte coraggiose», ha detto Casciani. «Dove andrà a collocarsi la futura stazione di Rieti? Basterebbe una variante di fine mandato, a costo zero, per spostarla a sud», ha sottolineato da parte sua Paolucci.

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