Rieti, parco fluviale in condizioni di completa incuria

Il parco fluviale
di Emanuele Laurenzi
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Giovedì 6 Agosto 2020, 01:24
RIETI - Da attrazione naturale unica a simbolo del degrado. Da area curata e protetta a luogo di abbandono. È la storia del parco fluviale “Le Fontanelle” di Borgo Velino, percorso naturalistico sulle rive del fiume, in stato di totale incuria. Un problema che va avanti da anni, esploso poco più di un anno fa, quando una frana nella zona della sorgente distrusse un antico mulino ristrutturato con fondi pubblici. «Da allora nessuno si è mosso, nonostante le infiltrazioni di acqua che hanno creato il danno fossero note da tempo», raccontano alcuni abitanti durante una passeggiata illustrativa.

Solo sterpaglie
L’appuntamento è lungo una stradina che costeggia il Velino. Da lì partiva il percorso per ciclisti e podisti: l’accesso è sbarrato da un cancello con rete arancione, tipica dei cantieri. «Molti passano lo stesso, ma non è certo un piacere camminare qui», spiegano gli abitanti del posto. Sporgendosi oltre quella cancellata si scorge il tetto del vecchio mulino. «C’era anche un laghetto - osserva un uomo - era una vera e propria oasi, un paradiso. Poi la frana ha distrutto tutto. Le infiltrazioni di acqua e le perdite nella montagna che sovrasta la struttura, dove c’è la sorgente, erano state segnalate verbalmente, ma nessuno ha fatto nulla».

Il rischio
Il problema non è solo estetico, ma anche sanitario: quella sorgente fornisce acqua alle abitazioni ed è collegata da un invaso sotterraneo all’area dell’ex laghetto e del fiume. «Lì ci sono anche gli scarichi - dicono gli abitanti - e c’è rischio di contaminazione. Spesso, infatti, ci sono problemi con il funzionamento dell’abbattitore del calcio per l’acqua potabile». Poco più in là c’è un altro ingresso del parco, parzialmente aperto, proprio a ridosso del Velino. Gente con i cani che passeggia tra erba altissima e incolta. A fianco il letto del fiume praticamente a secco. «Questo è un altro problema - concludono i residenti - iniziato poco più di un mese fa. C’è stato un intervento con le gru, per la sistemazione degli argini. I mezzi pesanti, però, hanno spostato i massi e l’acqua è finita sotto al terreno. Non sappiamo se siano stati prodotti danni. L’intervento non era gestito dall’amministrazione comunale e abbiamo fatto segnalazioni, ma nessuno ha risposto. Il fiume è in secca e sono spariti gli invasi che erano usati per i prelievi di acqua in caso di incendio». Un patrimonio naturale abbandonato, nonostante anche Borgo Velino faccia parte di quella provincia definita «Attraente per natura».
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