Rieti, Vallonina: prove per la riapertura. E domenica il sit-in di protesta

Vallonina
di Giacomo Cavoli
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Venerdì 9 Luglio 2021, 00:10

RIETI - La Provincia tende una mano ai Comuni di Leonessa e Micigliano per provare a risolvere il guaio della chiusura della panoramica che collega Leonessa a Terminillo, minacciata dalla caduta massi. Nel frattempo parte però anche la protesta organizzata dal gruppo civico “Uniti per Leonessa” che domenica 11 luglio, alle 11, farà convergere nella zona di Jaccio Crudele il deputato di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini insieme al consigliere d’opposizione del Comune di Leonessa, Vito Paciucci, e i delegati politici di Comune di Rieti e della Provincia, per protestare contro la chiusura della strada.

La Provincia
Dopo che a Il Messaggero il sindaco di Leonessa, Gianluca Gizzi, ha confermato l’interlocuzione con la Regione per tentare di ottenere i fondi per mettere in sicurezza il proprio versante di competenza, così come indicato da Astral, una mano prova ora a tenderla il presidente della Provincia, Mariano Calisse : «Il modo per riaprire la strada in sicurezza c’è, come è stata d’altronde riaperta tutti gli anni».

Astral ha però comunicato a Gizzi che dopo quest’ultimo inverno la situazione si è fatta più critica, con molte reti paramassi danneggiate e altre piene di detriti e che la zona di Jaccio Crudele presenta le criticità più evidenti. Quale potrebbe essere dunque il modo per riaprirla? «Con qualche intervento mirato e veloce da parte di Astral». Astral però si occupa solo della strada, non dei versanti. «Se però Astral potesse fare un computo di quali sono gli interventi prioritari di messa in sicurezza, che non dovrebbero essere molti, nell’ordine di una quindicina di giorni si potrebbe intervenire per garantire la riapertura, perché quella strada è sempre stata aperta ogni estate fino allo scorso anno. Come Provincia potremmo dare un supporto tecnico ed economico ai Comuni, previa loro richiesta di intervento a noi, che per competenza non possiamo operare direttamente».

Il precedente
Nel frattempo, sulla chiusura della Vallonina è intervenuto anche l’ex presidente della Provincia e attuale consigliere di minoranza del Comune di Rieti, Giosuè Calabrese: «Crea un po’ di irritazione sapere che a luglio la Vallonina sia ancora chiusa. Voglio ricordare, per vissuto personale, che nel 2001 chiesi al collega presidente della Provincia di Belluno, Oscar de Bona, la cortesia istituzionale di mettermi a disposizione un ingegnere dell’amministrazione che gestisce un territorio il quale, da rischi di questo tipo, trae ingenti ritorni economici a favore degli operatori economici: si pensi al canyon dei Serrai di Sottoguda oppure a quelli della Valle del Mis. L’ingegnere venne a Rieti e, unitamente alla struttura tecnica dell’amministrazione da me guidata, effettuò le prove di dissipazione di energia sulle reti di protezione, rilevando un coefficiente di rischiosità gestibile con attività manutentive. Il rischio di oggi è quello di venti anni fa con, probabilmente, un diverso approccio al problema sia dal punto di vista politico che burocratico: quanto costa alla provincia di Rieti la chiusura della panoramica sia al momento, sia in termini di “smemorizzazione” da parte dei potenziali utenti, spesso provenienti da altre regioni? È credibile la fattibilità del pur condivisibile e auspicabile progetto Tsm, se non riusciamo a usufruire neanche delle infrastrutture esistenti?».

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