A Rieti nasce “Utopia", punto di ritrovo per chi racconta storie con le fotografie

A Rieti nasce “Utopia", punto di ritrovo per chi racconta storie con le fotografie
di Giacomo Cavoli
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Sabato 10 Giugno 2023, 00:10

RIETI - Che cos’è un’utopia? Nel nostro caso la speranza di quattro amici, innamorati della fotografia, che hanno scelto di assegnare al sogno di un luogo di ritrovo di appassionati la stessa definizione di un modello che – per esegesi - non trova riscontro nella realtà. Oggi alle 18.30, in via del Duomo 2 (ex sede della libreria Gulliver) nascerà così “Utopia”, associazione di promozione sociale interamente votata alla passione per la fotografia e al racconto per immagini.

Un’iniziativa di ampio respiro mai tentata prima a Rieti, se non nella forma di piccoli circoli e associazioni proliferati in forma minore nel corso degli anni, alla quale i suoi sette soci fondatori - Fabrizio Bagnoli, Giorgio Preite, Giuseppe Picciano, Andrea Battisti, Enrica di Pilla, Laura e Alessia Parisse – hanno scelto di credere, donando alla città un punto di ritrovo interamente dedicato alla passione di coloro che amano scrivere con la luce. 

Il progetto. Un progetto nato durante il lockdown dall’incontro tra la passione di Fabrizio e la professione di fotografo di Giuseppe, che insieme a Giorgio ed Andrea hanno completato il nocciolo duro dei primi quattro soci ideatori di Utopia: «Per investire di tasca propria sulla cultura ci vuole un po’ di pazzia – raccontano i quattro a Il Messaggero – Da qui, il nome dell’associazione. Rieti ha circoli fotografici e professionisti che operano nel campo, ma qui non arrivano mai mostre e non esiste uno spazio dove la fotografia si possa realmente vivere. Noi invece vogliamo dare vita a un luogo che abbia un valore culturale non solo per i fotografi, ma anche per chi è semplicemente curioso del mondo. Organizzeremo corsi, laboratori, workshop, mostre e presentazioni di libri fotografici, finanziando progetti e coinvolgendo anche i nomi della fotografia internazionale e mondiale.

La nostra sede sarà dotata anche di una sala pose, per chi avrà necessità di scattare in luce artificiale a prezzi accessibili. La fotografia racconta il mondo anche a coloro che non scattano, ma ai quali piacciono le storie: oggi, con internet le immagini sono tutte scollegate, non dialogano più fra loro. Noi invece vogliamo recuperare il senso del loro racconto». 

La mostra. Ad accompagnare la nascita di Utopia, oggi sarà l’inaugurazione della mostra “Leaving and waving”, 90 scatti realizzati nell’arco di 27 anni dalla pluripremiata fotografa statunitense Deanna Dikeman che verranno esposti nella sede di via del Duomo. Una storia per immagini che Dikemann iniziò a realizzare nel 1991, al termine di una giornata trascorsa in visita ai propri genitori nel loro ranch della periferia di Sioux City, nel Midwest degli Stati Uniti. Salita in macchina per ripartire alla volta di Kansas City, Dikemann fotografò i suoi genitori usciti di casa per salutarla: un rituale che la fotografa americana ha ripetuto per 27 anni, fino alla scomparsa del padre nel 2009 e poi della madre nel 2017, raccontando il trascorrere del tempo e i suoi effetti sugli affetti più cari.

“Leaving and Waving” è diventato un libro (editore Chose Commune), dopo essere stato selezionato per il Mack 2020 First Book Award, ricevendo il Prix Nadar 2021 assegnato dall’associazione Gens d’images in Francia e divenendo finalista per il Primo PhotoBook Award della Paris Photo/Aperture Foundation 2021.

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