Unione Bassa Sabina in scioglimento, il presidente Micarelli difende l’operato nel triennio

Poggio Mirteto
di Raffaella Di Claudio
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Venerdì 5 Agosto 2022, 00:10

RIETI - Il percorso verso lo scioglimento dell’Unione Bassa Sabina è ancora lungo e, in fondo, ancora non si sa in che termini si concretizzerà, ma le reazioni che ha generato (con relative polemiche) spingono il presidente, Giancarlo Micarelli, «a fare chiarezza sul lavoro importantissimo che l’Ente ha svolto e sta svolgendo». Non è tipo da dichiarazione facile, il sindaco di Poggio Mirteto, «ma nell’Unione ci credo, da soli i Comuni sono più fragili e hanno meno opportunità. Personalmente non sono d’accordo a scioglierla, ma mi sono adeguato alla volontà degli altri Comuni».

Le osservazioni. Per questo, dopo le esternazioni critiche del sindaco di Stimigliano, Franco Gilardi, Micarelli decide di ripercorrere i tre anni del suo mandato, rivendicando «il lavoro senza proclami portato avanti dagli amministratori.

Vorrei sottolineare - esordisce - quanto fatto in questi tre anni, specificando che le stabilizzazioni dei dipendenti dell’Unione (tre in tutto) sono state possibili grazie alle quote cedute da Poggio Mirteto e Montopoli nel 2018. Periodo in cui è stata avviata e conclusa la contrattazione decentrata con i sindacati, mai fatta prima. Sono stati ripianati debiti fuori bilancio per circa 140mila euro e ridotte le spese di gestione, ottimizzando affitti e parco macchine. Abbiamo riportato in linea tutti i bilanci che erano arretrati di due anni e mezzo e quest’anno, per la prima volta, entro il 30 aprile abbiamo approvato sia consuntivo che preventivo 2022. Abbiamo partecipato a bandi più facilmente accessibili proprio perché associati nell’Unione e a quello sulle Città della cultura siamo arrivati terzi nel Lazio. Abbiamo ottenuto finanziamenti per sistema bibliotecario, Sprar e videosorveglianza, attivata in questi giorni. Inoltre il Suap e la stazione appaltante hanno ridotto di molto i tempi per gli utenti». Sui contenziosi, evidenzia che «il più importante, al pari di altri Comuni della provincia, è quello con Ecologia Viterbo, per circa un milione di euro, ma lo stiamo gestendo passo passo. Stiamo inoltre avviando - prosegue - il recupero dei crediti nei confronti dei Comuni fuoriusciti. Stimigliano ci deve tra i 150mila e i 200mila euro e Torri, invece, una quota molto inferiore». Infine, sui 400mila euro di debiti che Gilardi sostiene «di aver pagato pur non avendoli fatti», il presidente chiarisce che «semplicemente era una sentenza per un incidente il cui atto di transazione era stato siglato anni fa, spalmando la cifra da pagare negli anni in quota parte tra tutti i componenti dell’Unione, come avviene in ogni Ente».

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