Ucraini nel Reatino, cresce la paura. Nadiya: «Vorrei fosse possibile portare in Italia i miei genitori»

Carro armato
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Venerdì 25 Febbraio 2022, 00:10

RIETI - Il pensiero e la preoccupazione per quanto succede nel proprio Paese ormai sono compagni da almeno otto anni, ma ora prevale la paura, anche a migliaia di chilometri di distanza. E l’istinto suggerirebbe di a tornare a casa al più presto o, ancora meglio, a fare venire in Italia i propri cari. Sono oltre ottocento le persone di origine ucraina che risiedono nel Reatino e crescono in loro i timori per una situazione che quasi nessuno pensava assumesse questa gravità. 
«La notte scorsa non ho dormito, ma in realtà sono giorni che non penso ad altro - racconta Nadiya Shcherbina, 33 anni, da cinque in Italia, che lavora presso un supermercato tra Rieti e Cittaducale. - La mia famiglia vive a Ternopil, nell’Ucraina centro-occidentale. Le tensioni con la Russia, anche quando vivevo lì, ovviamente ci preoccupavano, ma le valutavamo come distanti, ma soprattutto nessuno pensava a una invasione. E anche dopo essere venuta in Italia, con i miei genitori si parlava di questo ogni tanto al telefono o su whatsapp, ma senza eccessivi timori». Ma da una settimana tutto è cambiato. 
«Nessuno immaginava che Leopoli (l’ucraina L’viv), la mia Ternopil o la capitale Kiev potessero mai essere in pericolo - aggiunge Shcherbina. - Il Donbass, Donetsk, Luhansk sono da anni nel mirino, ma noi mai. Ora sono davvero preoccupata, anzi terrorizzata. L’allarme per un possibile attacco, anche se poi non sembra finora ci sia stato, ha risuonato perfino a Leopoli, vicino alla Polonia. Ternopil è a est di Leopoli, ha 50mila abitanti, ma ho paura per i miei genitori, per la mia città e per la mia Ucraina. Io ora vivo in Italia e vorrei che i miei genitori mi raggiungessero qui».

La comunità. Nella provincia di Rieti, dopo quella romena, è proprio la comunità ucraina quella più rappresentata, con 842 persone ufficialmente residenti, di cui circa un terzo, 270, nel capoluogo: rappresentano il 4,9 per cento del totale delle persone straniere abitanti nella provincia. Oltre a Rieti, sono presenti - in base ai dati Istat - a Fara Sabina con 71 persone, Cittaducale con 28, Forano con 25, Contigliano con 22 e via via con dati a scendere fino ad arrivare a tredici Comuni, tra cui Amatrice, Fiamignano e Turania, con una unità. E a ribadire come la comunità sia presente nel Reatino, basti dire che la presenza riguarda 55 Comuni sui 73 complessivi che compongono il territorio reatino. Le due attività prevalenti in cui sono maggiormente impegnati - ma non le uniche - sono l’assistenza e il commercio. 
«Ogni estate torno in Ucraina - prosegue Nadiya - in due occasioni anche a Natale, ma adesso avrei voglia di tornare subito.

Mia mamma ha 61 anni, mio padre 68, mio fratello 35: da giorni li sento preoccupati, ma non immaginavano un attacco del genere, così violento. Io sono nata proprio quando l’Unione Sovietica si stava dissolvendo, ma non ho mai percepito né in famiglia né nella mia città ostilità tra ucraini e russi. Credo sia una situazione che neanche la loro popolazione approvi. Da qui, da Rieti, non posso fare altro che informarmi, pregare che questa follia finisca al più presto. Spesso vedo su whatsapp l’orario di ultimo accesso di mia mamma e, se recente, questo mi tranquilizza per un po’».

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