Reatino corre fino al fronte della guerra in Ucraina per salvare quattro bambini

Reatino corre fino al fronte della guerra in Ucraina per salvare quattro bambini
di Emanuele Laurenzi
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Venerdì 11 Marzo 2022, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 11:39

RIETI - Una corsa fino al fronte per strappare alla guerra quattro bambini. Oltre 3600 chilometri percorsi in meno di due giorni, da Rieti a Przemysl e ritorno, portando al confine con l’Ucraina un carico di medicinali e speranza, per poi riscendere in Sabina con quattro creature che hanno il diritto di vivere lontano dalle bombe e dalla distruzione. «Quando abbiamo visto i bambini terrorizzati dalla sirena di allarme durante una videochiamata, abbiamo capito che non potevamo più aspettare»: è così che Roberto Cipriani inizia il racconto di un lunghissimo fine settimana vissuto con il cuore in gola, guidando fino al confine tra Polonia e Ucraina per arrivare in uno dei famosi corridoi umanitari.

«La mia compagna Lyuba Kravets è Ucraina – spiega Cipriani – e vive a Rieti da tempo.

Nel suo paese c’è la madre di 74 anni, il figlio di 26, le sorelle i fratelli e quattro nipoti. Quando la situazione è degenerata abbiamo capito che non potevamo aspettare ancora e abbiamo deciso di partire».

La sirena e le urla. La compagna di Cipriani è in provincia da oltre vent’anni, è molto conosciuta ed apprezzata. Insegna ginnastica nella società “Forza e libertà” e ha lavorato nella zona di Santa Rufina. «Quell’ultima videochiamata con i familiari – spiega Cipriani – è stata decisiva. In poche ore abbiamo deciso di partire e Ljuba ha trovato aiuto anche dalle mamme delle ragazze che allena. Il sindaco di Cittaducale, Leonardo Ranalli, che ringrazio, ci è stato da subito vicino, ci ha sostenuto e mi ha aiutato anche ad organizzarmi con il lavoro». Cipriani è entrato in contatto con la mensa di Santa Chiara e con la casa di riposo Santa Lucia, dove ha raccolto farmaci che ha portato fino al confine tra Polonia e Ucraina.

Gara di solidarietà. «Avevamo tante cose da portare – dice Cipriani – e sapevamo che dovevamo tornare indietro con almeno sei persone. Ci serviva un pulmino e qui ho trovato un’altra persona fantastica: Claudio Talocci di "Guidami" mi ha messo a disposizione gratuitamente un mezzo che, altrimenti, sarebbe costato oltre mille euro. Oltre a lui devo dire grazie a Stefania Marignetti della Mensa di Santa Chiara e a Fausta Tomaselli e Tiziana Segna che ci hanno aiutato in tutte le fasi dell’organizzazione». Con il carico di medicine, Cipriani e la sua compagna sono arrivati fino alla città di Przemysl, dove si sono incontrati con un pulmino che arrivava da Leopoli portando le due nipoti di Lyuba e i loro quattro figli piccoli, tra cui un neonato di quattro mesi.

«Abbiamo lasciato a lui le medicine – dice Cipriani – e le donne con i bambini sono saliti con noi. Il figlio di Lyuba è dovuto restare in Ucraina, pronto a combattere, mentre la madre non ha voluto abbandonare la casa». A quel punto il pulmino è tornato indietro riportando tutti a Rieti. «Ora siamo in otto a casa mia – conclude Cipriani – è stata dura, ma è bellissimo averli messi in salvo. Non pensiamo a come vivremo o a quel che faremo. Per ora sono qui e sono salvi e continua la gara di solidarietà tra reatini e gli amici di Santa Rufina che ci aiutano, oltre al sostegno dell’as

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