Rieti, l'assessore regionale Corrado: «Turismo di prossimità: sarà la chiave di rilancio per il territorio reatino»

Valentina Corrado
di Antonio Bianco
3 Minuti di Lettura
Venerdì 7 Maggio 2021, 00:10

RIETI - «Ho cominciato a sentire tutti i sindaci dall’inizio del mio mandato a fine marzo, perché ho sempre pensato che dal confronto possano emergere le criticità e anche i punti di forza dei territori, in modo che la Regione possa trovare, insieme agli amministratori locali, le soluzioni più efficaci». L’assessora regionale al Turismo e agli Enti locali, Valentina Corrado, ha deciso di partire da Rieti per quello che è un vero e proprio tour di ascolto dei territori laziali. Nelle scorse settimane ha lanciato l’iniziativa “Obiettivo comune”. 
Oggi incontrerà i sindaci reatini in Provincia, ci può spiegare meglio l’iniziativa? 
«Obiettivo comune sintetizza un po’ questa idea di andare sui territori per toccare con mano le varie problematiche. Perché penso che le decisioni non debbano essere prese tout court da Roma o dall’alto, ma da un percorso condiviso il cui risultato sia più confacente alla realtà territoriale. Ho scelto di iniziare da Rieti perché è sempre considerata la cenerentola del territorio regionale. Sicuramente, la realtà più penalizzata dalla lontananza geografica e dalla difficoltà dei servizi. Per questo ho voluto rimarcare, con la mia presenza, una particolare attenzione a questa provincia». 
Da delegata anche agli enti locali ha approvato, insieme al presidente Zingaretti e all’assessora Lombardi, una delibera per la digitalizzazione dei piccoli Comuni. In cosa consiste? 
«Come Regione abbiamo avviato un percorso di digitalizzazione e di supporto ai piccoli Comuni, i quali sono penalizzati dalla mancanza di servizi di prossimità e dal digital divide. Un piano che sostanzialmente recepirà quello che è il fabbisogno di ogni territorio, in modo da ridurre il gap digitale. L’obiettivo è di migliorare la qualità delle vita e dei servizi per i cittadini e le piccole imprese. La valorizzazione di questi luoghi passa anche attraverso l’implementazione dei servizi di prossimità». 
Qual è la sua strategia per incrementare, in una visione post covid, i flussi turistici anche nelle aree interne? 
«Penso che la pandemia ci ha dato un’occasione, che è quella di aver rilanciato la necessità di recuperare i territori e in particolare i piccoli Comuni, tant’è che anche nel Piano nazionale di ripresa e di resilienza sono previsti investimenti per i borghi delle aree interne. In particolare, parliamo di turismo lento, di prossimità, ma sempre in chiave sostenibile. Per questo la Regione ha attivato tre bandi per un totale di circa 7 milioni, il più recente è rivolto proprio ai Comuni e alle Pro loco per finanziare manifestazioni di tipo tradizionali, religiose e popolari. Non solo, stiamo lavorando al nuovo piano turistico triennale per intercettare nuovi segmenti di visitatori, soprattutto esteri. Nel Lazio abbiamo una buona campagna vaccinale e questo garantisce sicurezza a chi vuole visitare i nostri territori». 
Secondo lei, per un territorio incontaminato e poco conosciuto come quello reatino, in che modo il turismo potrebbe essere un volano di sviluppo? 
«Oggi più che mai, il turismo può essere il volano di sviluppo per quest’area, perché la tendenza dopo la pandemia è appunto quella di riscoprire luoghi e mete sicuri. La ricerca è mirata a quei posti dove ci siano ancora beni architettonici e paesaggistici da vedere. E il territorio reatino è ricco di tutto questo, perché è un mix tra natura incontaminata, cammini spirituali, luoghi francescani come la meraviglia del santuario di Greccio, arte nella città capoluogo, insomma è un territorio tutto da scoprire».

© RIPRODUZIONE RISERVATA