Rieti, si fece sostituire all'esame di guida:
giovane accusato di truffa aggravata

Corso di guida
di Emanuele Faraone
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Martedì 15 Maggio 2018, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 13:38
RIETI - L’amico aveva più o meno la stessa età e gli somigliava abbastanza, ma non tanto da ingannare il personale della Motorizzazione civile di Rieti che smascherò una sostituzione di persona agli esami per il conseguimento della patente di guida allertando immediatamente la polizia che cercò, senza successo, di individuare il complice. Ma ora il processo a carico del giovane O.J.C., straniero residente a Rieti, ha di fatto cambiato i suoi connotati e non si procederà più per il reato di sostituzione di persona, ma per truffa aggravata.

Così ha stabilito il tribunale di Rieti a seguito di ordinanza di riqualificazione giuridica dell’imputazione penale disposta dal giudice Alessandro Auriemma che ha riqualificato il reato addebitato al giovane rinviando poi il processo a settembre.

LA DINAMICA
Era arrivato il giorno dei quiz per il conseguimento del titolo abilitativo alla conduzione di veicoli, ma evidentemente il giovane, non sufficientemente preparato, aveva organizzato una sostituzione di persona con un complice più preparato: un amico piuttosto somigliante, munito dei suoi documenti avrebbe quindi sostenuto la prova d’esame al suo posto. Però il falso candidato, nell’esibire i documenti del giovane, aveva suscitato qualche perplessità soprattutto dopo una più attenta visione della fotografia della carta d’identità.

Davanti alle rimostranze dell’addetto della Motorizzazione al riconoscimento e all’appello dei candidati, dichiarò di essere soltanto un po’ dimagrito a seguito di un’operazione chirurgica cui si era da poco sottoposto, salvo poi dileguarsi con una certa fretta sostenendo di andare in auto a prendere il proprio passaporto dove c’era una foto di riconoscimento più recente che non avrebbe lasciato dubbi sull’identità. Ma poi, come per magia, al varco ricomparve O.J.C. con i propri documenti, gli stessi che erano stati esibiti un attimo prima dal complice. Intanto - non trattandosi di un miracolo di trasfigurazione - il personale della Motorizzazione civile di Rieti aveva allertato la questura di Rieti e sul posto era giunta una pattuglia che si mise sulle tracce del misterioso complice senza però riuscire ad individuarlo.

Il «sostituto» quindi non fu mai identificato (né processato) mentre venne sottoposto a fermo l’aspirante candidato (difeso dall’avvocato Simona Pettine) poi rinviato a giudizio. Ora con il nuovo capo d’imputazione rischia una pena fino a cinque anni.
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