RIETI - Quando la guerra in Ucraina è ancora lontana dal concludersi e le popolazioni hanno ancora bisogno di vicinanza, il violento terremoto che ha devastato la Turchia e la Siria apre una nuova fase di emergenza che si riversa anche in provincia di Rieti, dove la Caritas si è già messa in azione. È una ferita sempre aperta quella del terremoto che ha distrutto Amatrice e Accumoli e oggi torna a sanguinare al pensiero delle decine di migliaia di morti che ha causato in Turchia e in Siria.
A livello nazionale, la Conferenza episcopale italiana (Cei) ha deciso lo stanziamento di 500 mila euro dai fondi otto per mille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, come prima forma di aiuto alle vittime. A questa iniziativa seguiranno quelle che la Caritas italiana stabilirà insieme a quelle locali, già allertate.
La Caritas reatina è pronta a rimboccarsi le maniche, dando prova, ancora una volta, di grande generosità e capacità di mettere in campo interventi concreti per le persone che vivono situazioni di profonda crisi. Ne sono un esempio le campagne di raccolta fondi e beni di prima necessità rivolti alle popolazioni ucraine, ma anche la rete di accoglienza che ha permesso di trovare una sistemazione adeguata a tantissime donne e bambini provenienti dalle aree del conflitto.
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