Rieti, 11 anni dal terremoto di L'Aquila
Il ricordo delle vittime reatine
Il messaggio del sindaco Cicchetti

Le vittime reatine
di Giacomo Cavoli
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Lunedì 6 Aprile 2020, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 13:18

RIETI - Terrremoto dell'Aquila di undici anni fa. Il 6 aprile del 2020 è uguale a quello di undici anni fa. Anche nel 2009 era un lunedì e la domenica era stata quella delle Palme. E anche allora, come oggi, tutto era profondamente pervaso dalla paura: quella, poche ore dopo le prime luci dell'alba, di non riuscire a rivedere più un amico, un parente, un figlio, di non sapere cosa sarebbe accaduto dopo, di guardare ciò che era rimasto dell'Aquila e del futuro immaginato.

Nel 2009 il sisma colpì il cuore dell'Abruzzo, ma il più delle volte il terremoto circoscrive una zona che, per quanto disgraziata possa improvvisamente scoprirsi, viene avvolta dalla solidarietà di chi è stato più fortunato, di chi tutt'intorno è rimasto in piedi. Cosi accadde prima a L'Aquila e poi, sette anni dopo, ad Amatrice.

Il presente
Undici anni dopo, però, quell'improvvisa paura di perdere chi si ama o si conosce, di guardare le macerie di ciò che sarà rischiarato dalle luci del mattino è tornata, stavolta sotto la peggior forma di pandemia - da pan-demos, tutto il popolo - colpendo tutti senza appello, strisciante, invisibile, con ancora troppe poche armi per riuscire a fronteggiarla.

Orazione di luce
E anche se l'emergenza sanitaria impedisce ogni possibilità di ritrovo - a L'Aquila, tra domenica e lunedì notte, non si terrà infatti la tradizionale fiaccolata in ricordo delle 309 vittime del sisma - l'atto del ricordo, fortunatamente, non è compromesso. A L'Aquila si terrà una simbolica orazione di luce, con candele e lumini accesi alle finestre. Rieti, nel silenzio della strade, chiusa in casa, ricorda il suo triste tributo pagato al sisma aquilano, le vite di Luca Lunari, Valentina Orlandi Argenis e Michela Rossi scomparse nella polvere delle macerie.

Niente cerimonia
A Rieti non si terrà quindi nemmeno la consueta cerimonia del loro ricordo al parco "Vittime del 6 aprile 2009" di viale Liberato di Benedetto, intitolato nel 2013 e dove, ad ogni anniversario, non è mai mancato chi non ha dimenticato la sofferenza di quei giorni. Luca, fresco della maturità al liceo Classico "Varrone" di Rieti, appena immatricolatosi a Ingegneria Informatica, 20 anni e una bimba di pochi mesi, quella domenica era rimasto a L’Aquila, come tanti altri, per preparare alla Casa dello Studente l’esame del giorno dopo. Valentina, 23 anni, studiava alla Facoltà di Scienze della Formazione, e per sé sognava una vita spesa a fianco dei bambini. Michela, 36 anni, era l'orgoglio della famiglia, impiegata all’Alenia Space come ingegnere aerospaziale, lo sguardo teso a costruirsi una vita nella città che invece l’ha trattenuta per sempre con sé.

Il messaggio del sindaco di Rieti Antonio Cicchetti
“L’impossibilità, quest’anno, di celebrare fisicamente la triste ricorrenza presso il Parco dedicato alle vittime del 6 aprile 2009 non impedisce alla nostra comunità di rendere il doveroso e sentito omaggio a Luca, Michela, Valentina e a tutti i morti provocati dalla tragedia che undici anni fa devastò l’Aquila e l’Abruzzo. Il trascorrere del tempo non indebolirà il ricordo di quanto accaduto. I giovani reatini e tutti gli italiani colpiti dal sisma resteranno sempre nei nostri pensieri”. E’ quanto dichiara il Sindaco di Rieti, Antonio Cicchetti, in occasione dell’anniversario del sisma de L’Aquila del 6 aprile 2009.

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