Rieti, Terminillo e Tsm: il percorso si complica ancora

Terminillo (Archivio)
di Giacomo Cavoli
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Martedì 10 Maggio 2022, 00:10

RIETI - Si allunga e si ingarbuglia sempre di più il filone dei terreni ad uso civico sui quali dovrebbero sorgere parte delle strutture del progetto di Terminillo stazione montana. Un iter processuale innescato ormai oltre un anno fa dall’associazione “Salviamo l’Orso” la quale, con una Pec del 29 marzo 2021 indirizzata alle Procure di Rieti e Roma e al commissariato per la liquidazione degli Usi civici di Lazio, Umbria e Toscana, aveva sostenuto che il Tsm «insiste in buona parte su terreni demaniali civici» gestiti dai Comuni di Leonessa, Cantalice, Micigliano e dall’amministrazione separata Beni civici di Vazia e che, rispetto alla prima versione del Tsm, il progetto è stato rimodulato, escludendo alcuni precedenti interventi previsti sui terreni demaniali e facendone sorgere di nuovi, «per i quali non era stata richiesta nessuna autorizzazione». 

Un bel pasticcio, sul quale però il 14 giugno scorso il commissario per la liquidazione degli Usi civici, Antonio Perinelli, aveva scelto di non operare il sequestro dei terreni.

Nella stessa udienza, Perinelli aveva tuttavia chiesto alla Regione di istituire una speciale rappresentanza per i tre Comuni, così da dirimere la questione. I tre enti hanno quindi indetto una manifestazione d’interesse per la costituzione di un comitato provvisorio, alla quale hanno infine risposto quattro cittadini di Leonessa: secondo Perinelli, infatti, le posizioni assunte dai tre Comuni a favore del Tsm configurano un conflitto con le popolazioni che i tre Comuni rappresentano e sarà dunque necessario che i quattro si esprimano sull’uso civico dei terreni. 

Ricorso alla Cassazione. Ora, invece, dopo la richiesta avanzata dal commissario di istituire il comitato provvisorio, ad aprire un nuovo fronte è la società “Tsm” (rappresentata dall’avvocato Toni De Simone), chiamata in causa da Perinelli lo scorso 28 febbraio in quanto concessionaria dei suoli. La società ha infatti promosso ricorso direttamente in Corte di Cassazione, per discutere del regolamento di giurisdizione relativo al procedimento in corso sui beni civici: così, ieri mattina Perinelli si è riservato per decidere o meno sulla sospensione del procedimento iniziato ormai oltre un anno fa, considerando il ricorso promosso nel frattempo davanti alla Cassazione da parte della “Tsm”. 

A quel punto anche i legali dei tre Comuni di Cantalice, Micigliano e Leonessa, Francesco ed Ulpiano Morcavallo, si sono associati alla richiesta di sospensione del procedimento, ribadendo che in questo momento non esiste la competenza di giurisdizione da parte del commissario, in quanto ad oggi nessun terreno ad uso civico è stato ancora occupato dalle strutture del Tsm. Insomma, più che un processo, la questione degli usi civici del Tsm si sta trasformando in una matrioska, con il rischio di impattare ancora di più contro il Tsm. Per chiudere la Conferenza dei servizi tutt’ora aperta in Regione e passare alla progettazione esecutiva di quanto previsto dal Tsm, sarà infatti necessario concludere prima l’iter processuale avviato dal commissario agli usi civici.

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