«Mi sono messo in contatto con l’Asm – racconta il giovane - per sapere se i pullman che portano a Terminillo hanno dietro le rastrelliere porta bici. Mi è stato risposto che forse l’ipotesi sarebbe stata presa in considerazione». Giovanni e i suoi amici hanno un progetto, economico e rispettoso dell’ambiente, che prevede di sfruttare gli impianti di risalita preesistenti per portare le biciclette a monte.
«Consentirebbe di attirare appassionati e di far ripartire l’economia locale - spiega - impegnando gli impianti per tutto l’anno. Il progetto non andrebbe a intaccare la tranquillità della montagna, ma allo stesso modo creerebbe uno sviluppo sostenibile, utile a ridare ossigeno agli operatori commerciali locali, che avrebbero tutto il tempo necessario per migliorare la propria attività, raggiungendo i livelli della Val di Sole o di Finale Ligure. Tornando invece alla fase attuativa del progetto Tsm 2, immagino tempi biblici per concludere le opere, vedasi Amatrice o la superstrada Rieti–Terni, immagino la rivalutazione dei prezzi con richiesta di ulteriori fondi, fine dei giochi, montagna devastata e cantieri bloccati. Un decennio dopo il progetto risulterà anacronistico, verrà quindi abbandonato per sempre come la piscina o il fabbricato adiacente il campo d’altura o come i blocchi di cemento ormai quasi sommersi dalla vegetazione a ridosso dei fabbricati ai Cinque Confini».
Una riflessione sul trema non guasta.
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